Già impazzano le polemiche di chi pensa che la Sagra dell’Uva marinese non sia più da considerarsi una festa popolare, dove tutti trovano accoglienza senza dover passare attraverso gli uomini della sicurezza come se si stesse varcando la frontiera: «Una sagra a pagamento è una contraddizione – dice Marco Comandini , esponente di Liberi e Uguali – dovrebbe essere una festa del popolo ma così diventa altro. Il biglietto d’ingresso penalizza le famiglie e basta. Possibile che si devono stravolgere le tradizioni in questo modo? Va bene che si paghino, ovviamente, le degustazioni dei vini nel centro storico ma almeno la possibilità di entrare in città, la domenica, dovrebbe essere gratuita».
Le biglietterie saranno posizionate, secondo quanto previsto dal “piano di sicurezza”, in prossimità dei sei varchi individuati, dove verranno fisicamente contati i partecipanti. I varchi sono in corso Vittorio Colonna, in piazzale degli Eroi, in via Fratti, in via Borgo Stazione, in via Colizza all’angolo con piazza Garibaldi, in viale Mazzini al vicolo del Cinema. Per molti residenti la modalità di mettere dei biglietti non risolve le criticità dovute ai disordini e alla sicurezza: «Ci sono molti giovani – dice Emilia Bartelucci, marinese – che arrivano già alticci ed entrano lo stesso perché pagano il biglietto».
La manifestazione si tiene dal 4 al 7 ottobre. Tanti gli appuntamenti, la sfilata storica e il miracolo delle fontane che danno vino, domenica 6 ottobre. Il sindaco di Marino Carlo Colizza respinge le polemiche: «Gli ingressi con biglietto - dice - rappresentano una maniera di avere una festa libera da chi vuole fare guai e rovinare questo momento. Parliamoci chiaro, è un modo per controllare i soggetti che entrano e per far si che proceda in sicurezza e con clima gioioso la sagra più antica d’Europa».
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