Lazio, vaccini ai ragazzi: prime unità mobili davanti alle scuole

Unità mobili per la fascia di età 5-11 anni: la Regione accelera sulle immunizzazioni. Rusconi (presidi): l’ideale sarebbe che ogni scuola collaborasse con la farmacia più vicina

Lazio, vaccini ai ragazzi: prime unità mobili davanti alle scuole
di Flaminia Savelli
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Domenica 13 Febbraio 2022, 00:38

Un tavolo di lavoro per tracciare la strada da percorrere fino al termine dell’anno scolastico. Infatti da un parte l’obiettivo è quello di snellire la parte burocratica. Dall’altra però, accelerare quanto più possibile sulle vaccinazioni in particolare della fascia 5-11 anni. Sono stati questi i temi trattati nell’incontro (di venerdì pomeriggio) a cui hanno partecipato i presidi del Lazio, il provveditore Rocco Pinneri, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato insieme al direttore regionale Massimo Annichiarico. Un primo colloquio per assicurare agli alunni la continuità didattica dopo la lunga coda dell’impennata di contagi Covid registrata durante le vacanze di Natale e spinta dalla variante Omicron. Così un primo punto è stato fissato: organizzare degli hub vaccinali vicini alle scuole. Un piano già operativo in alcune regioni. Come a Milano, in Lombardia, dove gli istituti si sono organizzati (dal 23 gennaio) allestendo i gazebo dove intanto è possibile eseguire i tamponi prima di entrare in classe.

Vaccino ai ragazzi, hub davanti alle scuole

Nella Capitale, l’idea non è solo quella di allestire le tensostrutture: «La procedura più semplice - spiega Mario Rusconi, presidente di Assopresidi - è di accordarci con le farmacie di zona vicine alle nostre scuole.

In questi ultimi mesi - aggiunge Rusconi - sono diventate dei punti di riferimento quindi l’ipotesi è che ogni scuola scelga, in accordo con la regione, la croce verde di rifermento». Dunque nel prossimo futuro, gli studenti più piccoli potranno essere indirizzati nelle farmacie. Anche perché i dati sull’immunizzazione degli under 12 non sono troppo incoraggianti. A gennaio i vaccinati nella fascia 5-11 anni erano pari al 12%. Già a dicembre, i pediatri avevano lanciato un primo allarme. Quando durante le vacanze di Natale avevano registrato un picco di cancellazioni dell’ultimo minuto.

 

La Regione Lazio è poi intervenuta con una massiccia campagna vaccinale promuovendo Open day e giornate da dedicare ai più piccoli. Ieri i primi dati di “risalita”. Secondo quanto confermato dal bollettino regionale: per la prima volta scendono sotto la soglia dei 200mila i non vaccinati nella fascia over 12 anni (196 mila). «L’idea è quella di attivare un sistema sia efficiente ed efficace- sottolinea il presidente Rusconi - con gli hub e le farmacie utilizzate come centri vaccinali, la strada potrebbe finalmente essere in discesa». Perché il nuovo piano decolli però, è necessario l’ok della Regione Lazio. 

LE FARMACIE

I 1.612 presidi sanitari, già attivati per le vaccinazioni degli over 18, sarebbero già pronti a partire. Ma per i più piccoli è necessario un piano ad hoc. «Per la fascia dei bambini, nella prima fase del programma vaccinale a loro dedicato, sono stati attivati i pediatri. Abbiamo già dato la nostra disponibilità e siamo pronti a partire ma in questo caso, dalla Regione devono arrivare delle indicazioni precise. Intanto le scuole sanno che hanno la nostra completa disponibilità» dice Claudia Passalacqua presidente Assifar, società di servizi di Federfarma. Nello specifico i farmacisti hanno già attivato le corsie preferenziali per assicurare agli studenti contagiati tamponi e test per il rientro a scuola. Agevolazioni che resteranno operative fino a cessate emergenze. Allo stesso tempo però, c’è anche da organizzare il prossimo futuro: «Abbiamo gli strumenti e la possibilità di dare una concreta accelerata al programma vaccinale dei ragazzi - conclude la presidente Passalacqua - abbiamo già accordi precisi con gli istituti scolastici per il rifornimento delle mascherine. Per la somministrazione delle dosi, non resta che l’approvazione di un piano dettagliato da parte della Pisana. Questo anche in prospettiva». Un nuovo protocollo dunque, che potrebbe dare una ulteriore spinta al programma vaccinale pediatrico. 

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