Non c'era documento, compresa la patente, che non riportasse quel nome: Raul Esteban Calderon. Eppure l'identità dell'uomo accusato dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli sarebbe falsa. Conosciuto nell'ambiente criminale con l'alias "Francisco", il 52enne di natali argentini arrestato dalla Squadra Mobile di Roma sarebbe arrivato in Italia senza permesso di soggiorno e con documenti falsi.
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Il killer tradito dall'ex compagna
Ora gli investigatori hanno avviato le verifiche con le autorità di Buenos Aires dopo che l'ex compagna l'ha indicato come responsabile dell'omicidio del capo ultrà e anche dell'albanese freddato nel settembre 2020 su una spiaggia di Torvaianica. La donna, romana, sua sodale ai tempi cui "Francisco" era soltanto un rapinatore di gioiellerie, è stata condotta in una località protetta ma a verbale avrebbe detto che appunto quell'uomo da cui ha avuto anche una figlia non si chiama Raul Esteban Calderon.
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Le intercettazioni
Quel che è certo è che a permettere agli agenti della Squadra Mobile di chiudere il cerchio sull'argentino, oltre all'ex, sono state anche le intercettazioni in carcere di Enrico Bennato e la perizia svolta dal politecnico di Torino e dal professor Andrea Maria Lingua sul video che già a poche ore dal delitto del capo ultrà era in mano agli investigatori.
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