Diabolik, la figlia di Piscitelli: «Il killer di papà arrestato? L'ho saputo dai siti, nessuno ci ha avvertito prima»

Diabolik, la figlia di Piscitelli: «Il killer di papà arrestato? L'ho saputo dai siti, nessuno ci ha avvertito prima»
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Sabato 18 Dicembre 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 06:47

La voce è rotta dalle lacrime che restano intrappolate negli occhi. Trema quasi Ginevra Piscitelli rispondendo al telefono. Fa fatica a parlare della notizia dell'arresto del presunto killer di suo padre, Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 in un agguato al Parco degli Acquedotti da un colpo di pistola alla nuca. Le sensazioni che prova fluiscono senza filtri. Lei, che ha un carattere da guerriera, ogni tanto si interrompe per l'emozione.

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Aveva già saputo dell'arresto del presunto killer di suo padre?
«No.

La notizia l'ho saputa poco fa e l'ho appresa dai siti. Nessuno ci aveva avvertito prima».


Che sensazioni ha provato?
«Non si può spiegare a parole cosa ho provato appena ho letto. Posso dire che siamo molto contenti e soprattutto sollevati, non ce lo aspettavamo, nella tragedia è stata per noi una bella notizia. È un bel regalo di Natale».


Non avevate avuto nessun sentore che le indagini fossero vicine ad una svolta?
«No, davvero. Anche perché è tutto secretato. Ripeto, nessuno ci ha informato prima di quanto sarebbe successo».


E adesso cosa succede?
«Adesso aspettiamo altre informazioni più precise perché al momento non ce ne sono. Dobbiamo anche sentire i nostri avvocati».

 


Avevate perso le speranze dopo oltre due anni senza risposte?
«Sapevamo che gli investigatori stavano lavorando ininterrottamente ma a essere sincera avevamo un po' perso le speranze dopo due anni e mezzo».


Il nome del presunto killer è Raul Esteban Calderon un argentino di 52 anni. Vi dice qualcosa? O comunque lo avevate mai sentito nominare?
«No. Il nome dell'uomo che hanno arrestato non ci dice nulla, anche perché le prime notizie trapelate parlavano di un albanese».


Si parla di un presunto killer. Qual è la tua speranza?
«La mia speranza è che accuse così pesanti siano fondate e che per aver convalidato l'arresto ci siano delle prove».


Ci sarebbe appunto un video che immortale il killer nel momento in cui spara.
«Mi rincuora il fatto che ci sia un video che riprende la scena e il possibile responsabile, perché in due anni e mezzo mi sono continuamente chiesta come fosse possibile che nessuna telecamera avesse immortalato anche solo un attimo di quanto accaduto».


In famiglia come avete commentato?
«Guardi l'ho saputo ora e non ho ancora parlato con nessuno. Ora chiamo mia mamma».
E.B.

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