ZONE FRANCHE
San Lorenzo è stato teatro negli ultimi mesi di violenti fatti di cronaca, dall'orribile morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita la notte tra il 18 e 19 ottobre in uno stabile abbandonato in via dei Lucani, al pestaggio di un giovane del Gambia a opera di due estremisti di destra lo scorso 17 giugno. Soprattutto la vicenda di Desirée, ha messo a nudo l'impotenza delle amministrazioni a garantire la sicurezza di porzioni di città diventate zone franche dove droga e criminalità la fanno da padroni. Ed è proprio la presa d'atto dell'impossibilità di far fronte ai necessari interventi per il decoro del quartiere che il Municipio II, con un delibera approvata dalla giunta alcuni giorni fa, ha messo in campo l'iniziativa. «La storia di Desiree ha avuto un profondo impatto sul quartiere spiega Valerio Casini, assessore al Commercio del Municipio Tutti ne sono stati colpiti. Ecco perché siamo partiti da San Lorenzo con questo progetto pilota che vogliamo estendere poi ad altri quartieri del Municipio per farne un modello per l'intera città».
La delibera approvata dal Municipio parte dal basso. Alcune organizzazioni di categoria di commercianti e artigiani, infatti, si sono già dichiarate disponibili ad assumere direttamente la manutenzione la cura di spazi pubblici in cambio di misure di riduzione e agevolazione sulla fiscalità locale. Commercianti e artigiani, riuniti in associazione, potranno presentare un progetto di interventi (ad esempio pulizia dei marciapiedi, manutenzione di arredi urbani e attrezzature ludiche, manutenzione del verde, sistemazione di segnaletica turistico-culturale,) impegnandosi alla loro realizzazione in cambio della riduzione o dell'affrancazione della tassa sull'occupazione di suolo pubblico.
GLI SCONTI
Una volta approvato il progetto, gli uffici municipali provvedono alla valutazione economica degli interventi e alla determinazione della quota di Osp o Cosap che potrà essere scalata ai singoli commercianti dell'associazione. Più che uno sconto, si tratta di una specie di autogestione della tassa comunale. Invece di versarla nel gran calderone delle imposte capitoline, commercianti e artigiani verseranno una quota alle loro associazioni che così potranno scegliere ed effettuare in prima persona gli interventi. «Solo recuperando un senso di comunità prosegue l'assessore Casini è possibile combattere il degrado e l'insicurezza». Il progetto potrà partire dal 2020, in quanto le tasse per l'occupazione del suolo pubblico per il 2019 sono state dunque già versate.
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