Coronavirus, a Roma crolla il turismo: «Cancellazioni al 90%, vanno ridotte le tasse»

Coronavirus, a Roma crolla il turismo: «Cancellazioni al 90%, vanno ridotte le tasse»
di Alessandra Camilletti e Camilla Mozzetti
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Giovedì 27 Febbraio 2020, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 11:25

Il dato si fa più pesante di giorno in giorno. Per marzo si registrano cancellazioni nelle prenotazioni turistiche fino al 90 per cento. Le rinunce per giugno sono altissime. E le prenotazioni crollano con punte del 60 per cento. Nel Lazio, e un primis nella Capitale, l'effetto coronavirus fa tremare il turismo, un colosso della tenuta economica della città. Un fenomeno fatto di numeri reali e visibile già ad occhio, camminando lungo le vie del centro storico e del Tridente. A snocciolare le ultime cifre sono Assoturismo Confesercenti Roma e Lazio e Fiavet Lazio.

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Il giorno precedente Federalberghi aveva parlato di migliaia di posti a rischio tra i 250mila lavoratori nel settore alberghiero. Il presidente Giuseppe Roscioli ha quantificato in 7-8 mesi un danno per gli hotel di 500 milioni di euro: se è possibile una media, si va ben oltre i 2 milioni al giorno. Poi c'è l'indotto. Valter Giammaria, presidente Confesercenti, parla di «decine e decine di milioni di euro al giorno che mancano all'economia della città, tra hotel, pubblici esercizi, commercio, carburanti, agenzie di viaggio e tutto l'indotto».

Crescono solo le provviste alimentari. E i prodotti per l'igiene personale, «che risultano introvabili in molti punti vendita, con un boom del 40 per cento in più», sottolinea Antonio Fainella, direttore di Confartigianato Roma. Un problema anche di quotidianità. «C'è una diffusa paura dei romani a frequentare luoghi di aggregazione - aggiunge Fainella - Si registra una significativa riduzione degli incassi in ristoranti e bar con una media del 30 per cento».

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IL MESSAGGIO
«È necessario cambiare messaggio, darne uno di sicurezza - sottolinea Giammaria - A Roma non ci sono contagi e se non è una zona rossa perché viene trattata come tale? Il commercio registra un calo del 25-30 per cento, la ristorazione tra il 30 e il 35 per cento. C'è un calo generalizzato in tutti i settori. L'unico picco in aumento riguarda i generi alimentari, perché le persone hanno paura e fanno provviste. L'economia romana così avrà un crollo del 50-60 per cento. Come sopperiamo a questo crollo? Serve una sospensione dei pagamenti contributivi, delle tasse, dell'Iva e dei mutui. E serve un intervento sulle tasse regionali e comunali». Dalla tassa di soggiorno alla Tari. Assoviaggi e Fiavet Lazio, in accordo con Assohotel, «chiedono ai sindaci del Lazio e al sindaco di Roma di stornare una parte dell'incasso della tassa di soggiorno e di accesso dei pullman turistici a sostegno delle imprese della filiera turistica».

Roscioli annuncia la convocazione da parte del Governo per domani, «con la Regione abbia già aperto un tavolo e lo apriremo con il Comune. Servono provvedimenti a favore delle imprese in sofferenza. A partire da lunedì - spiega Roscioli - la situazione è peggiorata di giorno in giorno. Da qui a giugno la cancellazione sulle prenotazioni effettuate è molto significativa, ma si sente anche fino a settembre e ottobre. L'altro aspetto da considerare, ancora più preoccupante, riguarda le nuove prenotazioni che registrano un calo medio del 40 per cento». Il risvolto più immediato riguarda i lavoratori. «Gli hotel stanno provvedendo con ferie e permessi, ma si rischiano cassa integrazione e licenziamenti, oltre che alla chiusura di qualche albergo. E non si faranno assunzioni».

LE RISPOSTE
Dal Comune l'assessore al Commercio Carlo Cafarotti è pronto a convocare un tavolo con tutti i rappresentanti del turismo per raccogliere l'indice sulle perdite del settore in modo da sottoporlo al Governo. «Facciamo squadra con l'imprenditoria romana per prevenire la diffusione del Coronavirus ed organizzare risposte concrete». Che potrebbero anche contemplare la riduzione di alcuni oneri comunali, ma su questo serve prima una concertazione con l'assessorato al Bilancio. Anche dalla Regione sono attenti alla situazione. L'assessore alle Attività produttive Paolo Orneli spiega: «Faremo sicuramente la nostra parte a tutela delle aziende e dei lavoratori, questo è il momento della massima compattezza e concorderemo con il governo le soluzioni per il settore».

 

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