Si cambia: deroghe per i motori euro4 diesel e benzina, quelli con il gpl bi fuel, gli orari di vigenza dei divieti di accesso, una rimodulazione del divieto di sosta, un ricalcolo del perimetro della fascia verde e l’istituzione dei carnet di ingressi consentiti. Un sottile equilibrio: i portafogli e le proteste dei romani con le foto dei cartelli Ztl imbustati comparsi su gruppi social, il rispetto delle norme europee e regionali e la fronda in Consiglio comunale, spingono il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a un robusto ripensamento della delibera che rende effettivi i divieti di accesso nella zona a traffico limitato (Ztl) fascia verde ai veicoli diesel e benzina più vecchi. «A breve annunceremo la rimodulazione» della Ztl fascia verde, ha detto Gualtieri al Forum PA. Il nuovo testo sarà sottoposto alla Regione e il Campidoglio punta sulla mancata omogeneità delle rilevazioni delle centraline e sulla incidenza, bassa rispetto ad altre città, delle auto sui valori dell’inquinamento per ottenere il via libera alla rimodulazione.
I CAMBIAMENTI
Di ufficiale non c’è nulla, anche perché su questo provvedimento si consuma un confronto piuttosto aspro fra i tecnici capitolini, fautori di una linea dura, e la politica che deve mediare tenendo conto anche della vita reale dei romani.
PERIMETRO
Le altre modifiche dovrebbero incidere sul perimetro della fascia verde che potrebbe essere ricalibrato per non escludere i parcheggi di scambio che oggi ricadono dentro il perimetro dei divieti. Potrebbe poi scomparire il divieto di sosta, facendo, quindi, come a Milano dove i veicoli inquinanti non possono circolare durante le ore di divieto ma unicamente rimanere parcheggiati. Ultima modifica, quella dei carnet: possibile, sempre sulla scorta di Milano, che anche Roma introduca un tot di accessi annui, probabilmente 55, anche per i veicoli più vecchi.
«Pensiamo a meccanismi di deroga, di chilometraggio, per non bloccare completamente la circolazione delle auto ma mettendo limiti, come fanno a Milano. Un piano equilibrato che ridurrà l’inquinamento e non scaricherà un peso troppo forte su chi non può permettersi di sostenerlo», ha detto Gualtieri che ha rivendicato comunque lo spirito del provvedimento: «Alcune delle restrizioni non l’ha introdotte questo piano, c’erano dal 2016 ma a Roma vige la tendenza a ignorare le regole. Vedo proteste su norme che esistono da due-tre amministrazioni fa. Il vigile ti poteva fare la multa ma non lo sapeva nessuno. Detto questo, quel piano è stata la traduzione delle norme del piano regionale ma è sicuramente vero che possiamo proporre rimodulazioni».
Dalle opposizioni, però, rilanciano: «un provvedimento così draconiano non può essere solo smussato ma va profondamente modificato» dicono da Fratelli d’Italia, e da Azione, Francesco Carpano ribadisce: «Mettere al bando mezzo milione di macchine vuol dire non conoscere le condizioni dei mezzi pubblici né dei portafogli dei romani e questo dimostra tutta l’inadeguatezza di Gualtieri come Sindaco».
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