Vigili a Roma, smantellato il reparto anti-degrado: «Così il Centro rimane senza controllo»

Vigili di Roma, smantellato il reparto anti-degrado: «Così il Centro rimane senza controllo»
di Riccardo Tagliapietra
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Domenica 19 Settembre 2021, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 14:59

A pochi giorni dalle elezioni per il nuovo sindaco di Roma, il comandante del corpo di polizia municipale ha cancellato la sezione Pronto intervento Centro storico, meglio conosciuta come Pics. Un gruppo alle dirette dipendenze del gabinetto della prima cittadina, attualmente collocato nell'area di staff del comandante, con il compito di contrastare i fenomeni di degrado urbano. Secondo la lettera di Ugo Angeloni, alla guida dei pizzardoni dal dicembre del 2020, dopo le dimissioni del collega Stefano Napoli, le ragioni riguardano la nuova articolazione interna del Comando.

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Ma perché privare la città di un gruppo così specializzato, inglobandolo nello Spe (servizio pubblico emergenziale), cancellando di fatto la sua autonomia e operatività? Un giallo per ora difficile da dipanare.

C'è imbarazzo all'interno del Corpo per la decisione presa da Angeloni. E malelingue. Per più di qualcuno la soppressione del Pics conseguirebbe all'ascesa nelle simpatie del Campidoglio del nucleo Nad (nucleo ambiente e decoro, che gestisce pure lui attività connesse alla tutela del patrimonio e al contrasto al degrado), portato in palmo di mano dall'attuale amministrazione pentastellata grazie - almeno in parte -, si vocifera, a rapporti personali di alcuni dei suoi componenti con la giunta capitolina. E, ovviamente, in cerca di buone referenze per la prossima amministrazione. Insomma, per qualcuno il Pics, istituito con delibera di giunta nel luglio del 1995, sarebbe stato sciolto perché oscurava il neonato Nad, arrivato un po' in sordina nell'agosto del 2019.


LA POLEMICA
«È inaccettabile la decisione della sindaca Raggi che, a pochi giorni dalla fine del suo mandato, ha voluto smantellare il nucleo dei Pics quotidianamente impegnato contro i problemi di degrado sociale e le emergenze ambientali - hanno detto Roberta Angelilli esecutivo nazionale e Stefano Erbaggi direttivo romano di Fratelli d'Italia, che al riguardo avevano presentato una mozione in consiglio comunale a cui la sindaca non ha mai dato seguito. «Un atto ostile contro la città di Roma - aggiungono - che ora più che mai ha bisogno di controllo capillare del territorio e rispetto delle regole. E un atto che umilia quegli agenti che hanno operato per anni con grande professionalità e abnegazione».

 


Ma non è tutto. Con un secondo provvedimento Angeloni ha chiuso anche l'Unità operativa di controllo e gestione dei sistemi informatici, facendo gridare i sindacati «al golpe». Per il Sulpl «la soppressione di Unitá Organizzative istituite con Ordinanza Sindacale da parte di un organo non politico, come appunto il Comando Generale, - spiega il segretario romano Marco Milani - pongono interrogativi di legittimità dell'atto medesimo». Sulla stessa linea anche l'associazione Arvu e Cgil, Cisl e Uil che sulla questione annunciano battaglia. La rivoluzione è cominciata.

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