È stata riascoltata in aula, davanti ai giudici della quinta sezione del tribunale, Anna (nome di fantasia ndr), nel processo che vede imputato per pornografia minorile un poliziotto (sospeso da tempo) che era in servizio alla sezione volanti della questura di Roma. L’imputato era stato arrestato nel 2019, ma la storia è andata avanti e circa una settimana fa, durante le dichiarazioni in udienza, il colpo di scena: la ragazza, oramai maggiorenne e parte civile nel processo, ha detto di essere fidanzata e conviventi con il poliziotto.
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LA VICENDA
A scoprire tutto è il padre di Anna. L’uomo dice di essersi insospettito e di aver notato degli atteggiamenti particolari nella figlia. Racconta di averle preso il cellulare per provare a capire cosa stesse succedendo, e di avere scoperto tutto per caso «Mia figlia - dice - mi sembrava troppo strana. Un giorno ho preso il suo telefono e ho visto tutte quelle foto, tutte le frasi che si scambiavano, ho appreso che la portava nei club per scambisti. Le aveva fatto comprare anche degli attrezzi». Il padre della ragazza racconta poi di aver avvisato subito la sua ex moglie che vive in Germania, per metterla al corrente e denunciare insieme l’accaduto dicendole di portarla via per provare a farle cambiare vita. «Non può più stare a Roma, sta facendo una brutta vita, le ho detto. Mai mi sarei immaginato una cosa del genere. Così abbiamo fatto la denuncia ai carabinieri ed è iniziato il processo». È così che Anna si trasferisce subito in Germania a casa della madre. «Mia figlia è stata circa due anni in Germania - spiega ancora il padre - ed era arrabbiatissima con me perché mi diceva che era innamorata di questa persona. Ma come fai a essere innamorata di una persona che ti tratta come una cosa? Sei un oggetto, ti scambia, e tu sei innamorata? Ti sta rovinando, le dicevo». Dal racconto del padre emerge che, nonostante la permanenza di Anna per due anni in Germania, i due non hanno smesso di sentirsi e appena la figlia è ritornata a Roma si sarebbero anche subito rivisti: «Si continuavano a sentire. Io sono andato a trovarla in Germania perché erano due anni che non la vedevo e siamo stati un po’ in giro per qualche giorno. E poi lei è ritornata a Roma. Pensavo che fosse finita, ma quando lei è tornata, si sono rivisti».
LA RELAZIONE
Il processo va avanti, la pedopornografia minorile è un reato procedibile d’ufficio e comunque la denuncia era stata presentata dai genitori della minorenne. Ma le intenzioni di Anna sembrano chiare: la costituzione di parte civile sarà ritirata prima della fine del processo. Lei vuole stare con quell’uomo, accusato di avere approfittato della sua età e delle sue fragilità.