Roma, ragazza di 27 anni muore per una meningite scambiata per un mal di testa, i genitori: «Vogliamo giustizia»

Ragazza di 27 anni muore per una meningite scambiata per un mal di testa, i genitori: «Vogliamo giustizia»
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 13:48 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Questa mattina Stefano Fioravanti e Tiziana Santoro, i genitori di Valeria Fioravanti, la ventisettenne morta il 10 gennaio 2023 a causa di una meningite scambiata per un semplice mal di testa, sono intervenuti a Radio Roma Sound fm90 in occasione della cerimonia d’intitolazione dello studio di registrazione dell’emittente radiofonica alla memoria della ragazza.

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Di seguito le loro parole rilasciate durante la diretta radiofonica:

Stefano Fioravanti, il papà: 

“Siamo in attesa che si faccia giustizia, con la speranza che vada come deve andare.

il 21 marzo ci sarà l’udienza preliminare per i tre medici, uno del Policlinico Casilino e due dell’Ospedale San Giovanni, per omicidio colposo, negligenza, imperizia, e imprudenza. Spero che vengano radiati dall’albo dei medici e spero nell’ergastolo, magari fosse possibile perché hanno ucciso una ragazza di ventisette anni agendo con superficialità”.

 Tiziana Santoro, la mamma: 

“Io mi aspetto che sia fatta giustizia soprattutto per mia nipote Vittoria, la mia pena più grande è quella di sapere che crescerà senza la mamma. Io non perdonerò mai queste persone per quello che hanno fatto perché nessuna legge e nessuna giustizia mi ridarà la serenità di una volta. La vita di tutta nostra famiglia è cambiata irreparabilmente quindi pretendo una condanna esemplare. Se spero che possano uscire altri nomi ed essere individuati altri responsabili oltre i tre medici? Io mi auguro che quell’infermiera del Policlinico Casilino che il 30 dicembre 2022 cacciò via mia figlia dal Pronto Soccorso minacciando di chiamare i carabinieri, solo perché Valeria era tornata dopo qualche giorno perché non si teneva in piedi, venga almeno ascoltata. Quel giorno probabilmente se mia figlia fosse stata visita da un medico forse si sarebbe potuta salvare. Se fossi quell’infermiera avrei la coscienza sporca, e per il senso di colpa mi auto denuncerei. Purtroppo in Italia esiste tanta omertà soprattutto nell’ambiente medico, per carità ci sono medici che fanno bene il proprio lavoro, ma in questo ambiente c’è anche tanta omertà purtroppo. Questi medici devono avere la condanna che si meritano spero che in questo modo nessuno debba più vivere sulla propria pelle quello che la nostra famiglia sta vivendo. Nessuno più deve essere accolto in un Pronto Soccorso ed essere curato con superficialità e negligenza come è accaduto a Valeria. Durante l’udienza del 21 marzo solo la nostra famiglia potrà essere presente in aula, ma io chiedo a tutti coloro che ci vogliono stare vicini di essere presenti fuori dal tribunale a piazzale Clodio già dalle ore 10:30 ”.

Gabriele Ziantoni, direttore Radio Roma Sound fm90:

“L’idea di intitolare il nostro studio di registrazione a Valeria, è venuta a me e all’editore Nicola Caprera al termine della registrazione del podcast che ne narrava il calvario: “È successo tutto a Natale” (ascoltabile su Spotify). Le parole di Stefano e Tiziana ma soprattutto quelle della sorella Flavia hanno impregnato le pareti del loro dolore, ma anche del loro amore. Al termine delle registrazioni quegli studi ormai non ci appartenevano più: erano tutti di Valeria e della sua storia. Intitolarglieli era il minimo, il nostro contributo affinché la vicenda di Valeria non sia mai dimenticata. Ogni qual volta uno dei nostri speaker prenderà la linea nominando Valeria, il suo ricordo riprenderà vita. E così, speriamo, anche il monito affinché eventi del genere non accadano più”

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