Maurizio Ponzo, lo chef e la moglie morti nell'incidente di Palestrina: i figli di 5 e 10 anni rimasti senza mamma e papà, uno è ancora in terapia intensiva

La città segue con ansia le sorti di Francesco e Matteo Ponzo, di 5 e 10 anni, i figli della coppia uccisa, che sono rimasti feriti nello scontro

Maurizio Ponzo, lo chef e la moglie morti nell'incidente di Palestrina: i figli di 5 e 10 anni rimasti senza mamma e papà, uno è ancora in terapia intensiva
di Massimo Sbardella
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 07:00

Dopo il dolore e la rabbia per l'assurdo incidente stradale di Carchitti, in cui hanno perso la vita Maurizio Ponzo e Alessandra Corradi, di 37 anni, ora tutta la città segue con ansia le sorti di Francesco e Matteo Ponzo, di 5 e 10 anni, i figli della coppia uccisa, che sono rimasti feriti nello scontro. Se da un lato Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, non è mai parso in pericolo e potrebbe tornare a casa già nei prossimi giorni, vanno nettamente migliorando le condizioni di Matteo il quale, rianimato a fatica dai soccorritori che lo hanno estratto dalle lamiere, si trova ancora ricoverato in terapia intensiva pediatrica al Bambino Gesù. L'intervento chirurgico agli arti superiori, a cui è stato sottoposto, è andato bene e con il passare delle ore la preoccupazione sta lasciando il posto alla speranza. A dare assistenza ai piccoli, divisi tra i due ospedali romani, ci sono i nonni e i parenti più stretti, che hanno il difficile compito di stargli vicino evitando, per ora, di far trasparire la dura realtà di aver perso sia la mamma che il papà. Una comunicazione che verrà data, al momento opportuno, con il sostegno di uno psicologo.

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DOLORE E RABBIA

Nella scuola "Karol Wojytila" di piazza Ungheria, a Palestrina, dove Francesco frequenta la scuola dell'infanzia e Matteo la quinta elementare, è stata la dirigente scolastica insieme agli insegnanti a comunicare la notizia alle due classi, con molto tatto e delicatezza: «Hanno detto che i loro compagni avevano avuto un incidente d'auto con i genitori racconta una mamma e che stavano bene, senza però dire nulla della tragedia realmente accaduta.

Ciò che era successo davvero, ciascuno lo ha saputo una volta tornato a casa, secondo le sensibilità della propria famiglia». La rabbia per quanto accaduto è tanta. Maurizio ed Alessandra erano conosciuti e ben voluti ovunque, sia negli ambienti di lavoro che in città, e si fatica ad accettare il fatto che siano rimasti uccisi mentre tornavano a casa dopo una cena dai genitori di lui. Una manciata di chilometri di strada diventata fatale a causa di una Audi A6 lanciata a folle velocità su cui viaggiavano Anas Lamallan, 44 anni, marocchino residente a Labico, e il 35enne di Carchitti, Antonio Sabelli. «Stavano al bar ad ogni ora a bere racconta un cittadino spesso la barista smetteva di dargliene ancora per evitare che andassero in giro in condizioni di non poter guidare. E allora cambiavano bar e qualcuno che gli dava da bere lo trovavano sempre». Sul livello del tasso alcolemico nel sangue del conducente, che stando alle testimonianze sarebbe il marocchino, saranno le analisi a dare il valore esatto per capire se la Procura della Repubblica di Tivoli procederà per omicidio stradale aggravato. Per ora i due occupanti della Audi restano ricoverati al Policlinico Tor Vergata con traumi multipli e, da Tivoli, non è stato ancora emesso alcun atto. Per avere il via libera ai funerali occorre attendere l'esisto dell'esame autoptico sulle salme dei due poveretti, morti sul colpo dopo l'impatto, mentre tutta la città si stringe intorno alle famiglie e chiede giustizia.

 

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