Zagarolo, dalle pistole fino al lanciarazzi: arrestate madre e figlia che custodivano un arsenale di armi in casa

L'ipotesi degli investigatori è che le armi fossero rubate e detenute per altri

Roma, dalle pistole fino al lanciarazzi: arrestate madre e figlia che custodivano un arsenale di armi in casa
di Camilla Mozzetti
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Martedì 19 Dicembre 2023, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 08:27

Una Beretta calibro 7.65 è stata trovata in un mobile della camera da letto, un'altra - calibro 38 special, con vari proiettili - in una credenza del soggiorno. In quell'appartamento c'era anche una lanciarazzi modificata e idonea allo sparo ma le due donne che le nascondevano, una madre e una figlia di origini bosniache, non hanno dato (naturalmente) spiegazioni sulla provenienza. I carabinieri della stazione Tor Bella Monaca sono arrivati ieri mattina a Zagarolo, zona Valle Martella, dove da tempo le attività dei militari hanno portato a vari sequestri sia di droga che di armi. Ed ecco la nuova "scoperta" avviene a casa di due donne, già note alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio ma anche furto: la madre ha 58 anni, la figlia 35, nessuna di loro, alla vista dei militari, ha proferito parola, sono state arrestate con l'accusa di detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizioni e a seguito del processo in direttissima l'arresto è stato convalidato ai domiciliari.

LE ANALISI

Le pistole invece, che sono state sequestrate, sono state prese in carico dal Ris, il Reparto delle investigazioni scientifiche dell'Arma dei carabinieri, per compiere gli esami necessari a capire se siano state usate in precedenza in altri reati e/o delitti. Da una prima analisi, tutte e tre avrebbero la matricola leggibile, in alcuni casi più nitidamente in altri meno, ma nessuna sarebbe abrasa. Dunque l'ipotesi è che siano state rubate a chi le deteneva regolarmente. Da qui la successiva ipotesi che fa pensare a un deposito di armi da rivendere nel mercato nero prefigurando un giro di ricettazione strutturato. Del resto le attività pregresse svolte dai militari proprio a Zagarolo lasciano intravedere un panorama chiaro, ovvero quello per il quale chi cerca un "ferro" sa che qui, in questa enclave dell'hinterland romano, può trovarlo.

IL DENARO

Le due donne, precedenti a parte, risultano disoccupate e non sarebbero legate a contesti più ampi, altisonanti in fatto di mala. Forse quelle pistole e la lanciarazzi le detenevano per conto terzi in attesa che fossero rivendute. In casa sono stati trovati anche 4 mila euro, sempre in un mobile della camera da letto, suddivisi in banconote di medio taglio: 20 e 50 euro. Ovviamente, anche sulla provenienza del denaro le donne sono rimaste in silenzio. Non si può escludere che fosse il provento per il "disturbo" a tenere in casa quelle armi. Già diverse altre operazioni, benché inserite in contesti di criminalità più strutturata, hanno portato a galla un sistema particolarmente praticato ovvero quello di "affidare" armi, munizioni e all'occorrenza anche droga a figure femminili, reputate forse (ma di certo erroneamente) insospettabili. Nell'appartamento non c'era droga o altre materiale, utile ad esempio al confezionamento, che lasciasse supporre come in quella casa si nascondesse anche dello stupefacente. Ma le indagini sono solo all'inizio.
 

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