Incendio ospedale Tivoli, Rocca: «Mai più una tragedia così, è il mio impegno personale»

Il governatore del Lazio: «Sono pronto a incontrare i parenti delle tre vittime»

Incendio ospedale Tivoli, Rocca: «Mai più una tragedia così, è il mio impegno personale»
di Francesco Pacifico
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Lunedì 11 Dicembre 2023, 07:19 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 12:57

Presidente Francesco Rocca, dopo aver visitato l'ospedale di Tivoli, lei ha dichiarato: «Non tollero ciò che è successo, un ospedale è un luogo in cui si salvano vite, non dove trovi la morte per un rogo». Che cosa ha provato di fronte a quanto ha visto?
«Un grande dolore, una fortissima frustrazione. Per me l'ospedale è un luogo di protezione. Io provengo dalla Croce Rossa, che viene associata con gli ospedali e, a sua volta, è emblema di protezione. Mi correggo: è un dolore pazzesco».

Che cosa vorrebbe dire ai familiari dei tre anziani che hanno perso la vita? Li incontrerà?
«Se lo vorranno, io sono pronto.

Perché queste persone vanno tutelate e va rispettata la loro sofferenza. Non ci sono parole per descrivere questa tragedia, la mia vicinanza è totale, sono sinceramente addolorato: quanto si è verificato non doveva accadere e come presidente ho il dovere di assumermi la responsabilità che non accada mai più. Deve continuare senza sosta, con più forza, il mio impegno per dare risposte migliori ai cittadini per la loro salute».

Che cosa ha scatenato l'incendio?
«Non faccio ipotesi, aspettiamo la relazione dei vigili del fuoco e le conclusioni della magistratura. In settimana istituiremo una commissione d'inchiesta regionale, che non si sovrapporrà al lavoro degli inquirenti».

Molti si chiedono se quanto avvenuto a Tivoli, possa ripetersi in altri ospedali del Lazio, che sono altrettanto vetusti.
«Teniamo presente che stiamo parlando di un episodio eccezionale. In queste ore stiamo discutendo di investimenti diretti sui sistemi antincendio. Però anche quando questi dispositivi non sono aggiornati, ci sono norme che autorizzano il funzionamento delle strutture con squadre di addetti formate per le attività antincendio. E che devono garantire che non succeda quanto avvenuto a Tivoli».

Appunto il sistema antincendio che a Tivoli non ha funzionato. L'Asl Roma 5 ha lanciato una gara per rifarlo nel 2019, ma a quanto pare non sono stati ancora conclusi i lavori. La sua giunta, appena insediata, ha stanziato centinaia di milioni in questa direzione, 12 soltanto per quest'area e 2,5 milioni proprio per il San Giovanni Evangelista.
«Per quanto riguarda la gara citata, aspettiamo gli esiti delle inchieste. Però non vorrei che si creasse confusione: già prima di quanto avvenuto a Tivoli, abbiamo preparato una delibera per impegnare 1,2 miliardi di euro per l'edilizia sanitaria. Di questi, 700 milioni sono per i sistemi antincendio e per gli interventi antisismici. Sul primo versante investiamo 375 milioni. Sono risorse che rientrano nel cosiddetto articolo 20, l'edilizia sanitaria, e seguono un meccanismo complesso e lungo: sono soldi che servono innanzitutto per realizzare i progetti esecutivi, i quali poi vengono inviati al ministero della Salute, che a sua volta eroga le cifre necessarie».

Quindi ha ragione la Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che si lamenta che le risorse non mancano ma che sono troppo lunghi i tempi di approvazione degli interventi per i sistemi antincendio?
«Sì, ripeto è una procedura lunga e so che il ministro Orazio Schillaci sta lavorando per semplificarla. Nel senso che queste cosiddette delibere d'impegno prima devono avere il via libera del nucleo di valutazione regionale; terminato questo processo tutto viene trasmesso al nucleo di valutazione del ministero della Salute per l'autorizzazione finale».

Se investite 700 milioni per la sicurezza strutturale degli ospedali vuol dire che la situazione nel Lazio non è delle migliori?
«Al di là che non servono allarmismi, dico soltanto che dei 1,2 miliardi di euro che impegniamo, 633 milioni erano in attesa di essere sbloccati con un accordo di programma con il ministero e altri 500 non erano stati programmati. Per essere chiari, sono soldi vecchi, alcune somme risalgono al 2016».

Quando tornerà in funzione l'ospedale di Tivoli?
«Sento che qualcuno dice a breve, ma vorrei ricordare che ci vorranno settimane: intanto perché la struttura va dissequestrata una volta terminate le indagini della Procura. E per ripartire c'è la necessità di risistemare la cabina elettrica, ora sotto sequestro. Poi tutti i reparti hanno assorbito tanto fumo, velenosissimo, e ci sarà la necessità di rinfrescare le pareti. Ancora oggi (ieri, ndr) si sente all'interno un odore acre, che è lo stesso che percepisce chi è all'esterno. In ogni caso, stimo una riapertura, e non solo del pronto soccorso, non prima di 90 giorni».

Per il nuovo ospedale Tiburtino, invece, ci vorranno altri cinque anni.
«Già prima dell'incendio stavamo lavorando per anticipare i tempi di inaugurazione».

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La richiesta della Garante per i diritti degli anziani a Roma

Il Presidente Francesco Rocca ha dichiarato di voler istituire una commissione d'inchiesta regionale - che non si sovrapporrà al lavoro degli inquirenti - ebbene, la garante dei diritti degli anziani Laila Perciballi chiede il coinvolgimento nella istituenda commissione che dovrà anche verificare il rispetto delle regole sulla sicurezza in tutte le strutture ospedaliere, e non solo, e dovrà attivarsi per avere una mappatura dei sistemi di sicurezza e antincendio degli ospedali romani e laziali e riscontrare l’effettività del loro funzionamento.

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