«Lui è Federico, un ragazzo autistico. Qualcuno può offrirgli un piccolo lavoro?». L’appello (social) di una mamma e il boom di offerte

La richiesta è apparsa - giorni fa - sul gruppo Facebook “Sei di Latina se”. Tanti i commenti di affetto : “Il suo è un post di speranza”

«Lui è Federico, è un ragazzo autistico. Qualcuno può offrirgli un piccolo lavoro?». L’appello (social) di una mamma e il boom di offerte
di Alessia Perreca
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Lunedì 12 Febbraio 2024, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 09:41

Un breve testo, scritto, poche parole ma dritte al cuore dei tanti utenti che si sono soffermati e hanno letto quel messaggio di Cristina apparso - giorni fa - sulla pagina Facebook della sua città, Latina. Un post che ha sorpreso tante persone: la donna ha chiesto un lavoro per suo figlio, Federico, un ragazzo autistico di 21 anni. Ed è stato un boom di condivisioni, commenti di affetto e anche diverse offerte lavorative. 

Il messaggio ( social)

«Buongiorno a tutti. Lui è mio figlio e si chiama Federico è un ragazzo di 21 anni gentile ed educato. Ha un diploma non comparato in informatica, parla bene l’inglese ed è amante della musica rock.  Il suo pcto scolastico lo ha svolto presso un’agenzia di assicurazione inserendo dati al pc. Non è automunito, ma sa prendere un pullman ed è amante della puntualità. È iscritto alle liste di collocamento mirato da 3 anni perché è un ragazzo autistico ad alto funzionamento. C’è qualcuno che può offrirgli un piccolo lavoro?». Eccolo il messaggio arrivato nei giorni scorsi a quei 34mila ( e oltre) iscritti al gruppo social “Sei di Latina se”. Più di 200 utenti non si sono fatti attendere e hanno risposto all’appello lanciato dalla mamma ( qualcuno anche con diverse offerte lavorative) : «Salve, può mandarmi il suo cv al mio indirizzo», ha scritto una donna.

Altri, invece, hanno dimostrato elogi, incoraggiamento e solidarietà alla mamma del 21enne: «Non posso aiutarlo, ma condivido il post perché lei non lo sa, ma ha dato una speranza ad un’altra mamma tanto spaventata per il futuro del suo bimbo», recita un altro commento. 

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La storia di Federico

Federico ha 21 anni e abita a Latina insieme alla sua famiglia. Fino a qualche anno fa era uno studente delle scuole superiori di un istituto comprensivo con indirizzo tecnico commerciale informatico. «Ora dopo il diploma - spiega a “Il Messaggero” mamma Cristina - spero riesca a trovare una piccola occupazione: per farlo uscire e relazionarsi ( seppur per poche ore) con il mondo esterno». 

Un percorso costellato da diverse difficoltà e non sempre semplice da affrontare per Cristina, suo marito e il loro Federico. «Quando è arrivata la diagnosi ( di disturbo dello spettro autistico) abbiamo iniziato subito le terapie: prima la logopedia perché all’età di quattro anni Federico non parlava e poi due ore di neuropsicomotricità. Cristina, impiegata da diciotto anni alle Poste, non si è però mai arresa. «Lo scoglio iniziale - dice - è stato l’accettazione di quella diagnosi. Siamo entrati in crisi, io e mio marito, ma siamo stati supportati lungo il “tragitto».  I disagi e gli ostacoli, sì, ma nel tempo sono arrivati anche i progressi. «Siamo stati fortunati - prosegue ancora la donna - abbiamo conosciuto insegnanti di sostegno meravigliosi durante la scuola primaria e quando sono stata trasferita in Veneto è riuscito ad inserirsi bene nella nuova classe».

L’adolescenza, le scuole superiori e l’incubo dell’isolamento: «Il primo anno - afferma Cristina non è stato così facilissimo. Federico veniva spesso escluso e ha subìto tra l'altro il furto del suo telefonino». Poi il ritono a Latina e l'incontro con nuovi compagni e docenti. «Ha proseguito il suo percorso iniziato in Veneto e fortunatamente è stato circondato da buoni amici e professori, in particolare un docente di informatica che costantemente mi aggiornava sull'andamento scolastico di mio figlio  perché Federico non era in grado di riferirmi quello che succedeva a scuola».  Ora il giovane 21enne trascorre le sue giornate a casa, solo, tra piccole passeggiate e un aiuto alla mamma nel disbrigo delle faccende domestiche. «Tutti giorni ama pulire la sala e la cucina e poi giocare con la sua Playstation. Fino a qualche tempo fa - racconta la donna - coltivava persino la passione per la chitarra elettrica, ora non lo fa più».  La speranza per Cristina è il raggiungimento dell’autonomia per suo figlio. «E una indipendenza economica anche semplicemente per andare a mangiare una pizza con i suoi amici». Il suo post ha ottenuto oltre 2mila condivisioni. «Sono stata sorpresa da tanto amore, ma non deve essere un post a riscaldare il cuore di chi vive quotidianamente certi problemi. Tra le tante offerte ne ho selezionata una e vedremo come andrà», sostiene Cristina.  «Il futuro mi spaventa molto perché - conclude - non tutti sono pronti a ricevere ragazzi come Federico. Ma è possibile fare moltissimo per loro perché possono dare e fare tanto e bisogna avere la voglia di includerli e e comprenderli».

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