Coppia di romani sfonda la casa del vicino a Porto Rotondo per prendersi una stanza: «È nostra»

Il proprietario di casa, dal 1979, ha raccontato di essere rimasto scioccato quando ha scoperto di avere una stanza in meno

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Giovedì 3 Agosto 2023, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 19:51

Avete presente il detto «Chi prima arriva, prima alloggia»? Non è sempre così, come dimostra questa singolare vicenda avvenuta in Sardegna. Dal 1979 la sua famiglia di origine prima, e poi lui con moglie e figli, ogni estate sbarcano a Olbia e si dirigono nell'appartamento acquistato dalla madre nel residence Gli Asfodeli a Porto Rotondo. Fabiano Corti, bergamasco di Albano Sant'Alessandro, nella località turistica sulla costa gallurese è di casa, e all'interno del residence, come spesso succede, conosce tutti. Mai avrebbe pensato un giorno di tornare nel suo appartamento dopo un inverno trascorso lontano dalla Sardegna, e non trovare più una parte della stanza da letto, portatagli via proprio dai vicini. Eppure nel mese di giugno, quando ha raggiunto la casa vacanze con la sua famiglia, si è ritrovato delle modifiche non richieste e tantomeno autorizzate.

Va nella sua casa vacanza (dal 1979) in Sardegna e scopre che c'è una stanza in meno: «Lavori abusivi mentre non c'eravamo»

Il caso a Porto Rotondo, la denuncia

Stando alla denuncia che Corti ha presentato ai carabinieri di Porto Rotondo, i suoi dirimpettai, una coppia del Lazio, avrebbero sfondato un muro del primo piano per poi ricostruirlo quattro metri più avanti, annettendo così alla loro casa una stanza di Corti. Dalla denuncia dell'uomo i carabinieri si sono mossi in una serie di indagini per ricostruire quanto accaduto e accertare la legittima proprietà della stanza contesa dalle due famiglie.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i lavori di annessione di questi pochi metri di abitazione si sarebbero svolti durante l'inverno, quando la casa era disabitata e l'intero residence turistico pressoché deserto.

Chi sono 

La coppia di vicini, una donna di Roma e un uomo di Marino, ora sono indagati dalla Procura di Tempio Pausania. Ma se in primo momento erano stati accusati di essersi appropriati della stanza mesi fa, passando da un terrazzino, sfondando i muri divisori a colpi di mazza e ricostruendone un altro quattro metri più avanti, dopo le indagini portate avanti dai Carabinieri della stazione di Olbia le accuse nei loro confronti sono cambiate.

Dagli atti che la Procura ha recapitato all'avvocato difensore Alberto Sechi, la coppia si sarebbe ripresa la stanza che nelle planimetrie del loro appartamento risulta indicata come di loro proprietà. In sostanza avrebbero agito invece di intentare una causa e si sono fatti giustizia da soli. Agli indagati vengono contestati i danni fatti all'appartamento dal quale hanno inglobato nel loro appartamento una camera senza avvisare gli interessati e sono accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violazione di domicilio e danneggiamento.

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