Roma, casa fantasma in affitto: truffe in serie a San Paolo. L’uomo proponeva una stanza a 500 euro

Decine le vittime che hanno denunciato: «Metro B a due passi, sembrava un affare». Lui intascava la caparra e svaniva nel nulla

Roma, casa fantasma in affitto: truffe in serie a San Paolo. L’uomo proponeva l’affare sui social
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 28 Dicembre 2022, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 13:20

Adesca le sue vittime sui social network proponendo una stanza in affitto di un appartamento a due minuti a piedi dalla stazione San Paolo della metropolitana B. Una proposta molto allettante, specie per chi deve raggiungere il Centro in pochissimo tempo. Tutto sembra regolare: il contatto con lui avviene in poco tempo, poi c’è la visita alla camera e, se piace, si conclude parzialmente l’affare pagando la caparra. Cinquecento euro da mandare con un bonifico bancario. È a quel punto che poi il proprietario di casa, una volta ricevuti i soldi, inizia via telefono a montare scuse su scuse e a rimandare all’infinito. Fino a sparire senza ridare i soldi indietro. Per ora le sue vittime sono decine, tanto che alcuni di loro si sono persino riuniti in un gruppo Whatsapp per cercare di denunciare tutti insieme questa truffa alle forze dell’ordine. 

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LA TESTIMONIANZA

«Mi ha subito colpito la sua tempestività - spiega Giovanni Nasso, 27 anni, originario di Maratea e che cercava una camera perché ha firmato a Roma un contratto di stage - Dopo un paio d’ore dal contatto sono andato a vedere la casa.

In quel momento ha detto di volersi prendere almeno 20 giorni di tempo prima di farmi entrare, giustificandosi con la presenza di un ipotetico inquilino in casa e che avrebbe dovuto fare i lavori in cucina. Ma ha subito chiesto il deposito cauzionale di cinquecento euro: in sostanza, una mensilità. Mi sembrava serio, anche perché ha voluto un bonifico. Quindi, tutto era tracciato». Passano i giorni, le settimane, e per Nasso dell’ingresso nell’appartamento non se ne vede l’ombra. «Ci eravamo visti il 29 settembre e mi aveva promesso che a metà ottobre mi avrebbe fatto il contratto - aggiunge - La questione mi ha cominciato a puzzare quando, dopo averlo ricontattato, il 10 di novembre mi aveva detto che aveva necessità di un ulteriore slittamento per fine mese». A quel punto Nasso ha accettato il ritardo pur di avere la stanza in breve tempo. Invece, arriva l’ennesimo stop che frena i sogni dello stagista e che, a quel punto, chiede i soldi indietro. «Mi hai messo in una situazione di disagio e devo risolvere immediatamente», scrive al proprietario di casa. E poi, il 19 novembre, lo avvisa con un «vado a denunciarti». Sono le 22.35 quando gli scrive: «Rientro a Roma lunedì e ti faccio il bonifico. Ma alla prossima chiamata che fai ti denuncio anche per stalking». Gli animi sulle conversazioni Whatsapp diventano con il passare delle ore sempre più accese. Il proprietario di casa gli dice: «Domani ti denuncio così se ti avvicini a casa mia ti portano via, ho detto già che entro lunedì ti invio la contabile». Era il 21 novembre. Ma quel bonifico non è mai partito e i soldi, dunque, non sono mai stati restituiti. Il ragazzo, a questo punto, non ci sta. Si presenta ai carabinieri della stazione Trastevere e firma una denuncia per truffa. Sui social inizia a raccontare la sua storia, a mettere in guardia chi cerca una casa a Roma di stare alla larga da quell’appartamento di San Paolo. A quel punto, riceve lui una denuncia: l’accusa che il proprietario di casa gli fa è quella di diffamazione. Ma il tam tam sui social fa emergere tanti altri ragazzi che hanno avuto la sua stessa storia. «Da luglio a dicembre ho contato decine di vittime e ho ricevuto segnalazioni di altre persone che lo conoscono e che ci hanno confermato di stare lontani da lui - continua Nasso - Tutto ciò ha veramente dell’assurdo: ha usato le stesse identiche scuse a tutti e non ha restituito i soldi a nessuno».

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