Prosegue inarrestabile il successo dei Fabrique du Cinéma Awards. Il teatro Sala Umberto stracolmo per la nona edizione del premio, diviso in 12 categorie, che promuove la cinematografia italiana indipendente all’interno di una cornice internazionale. A tenere le fila della serata gli affiatati Francesca Valtorta e Riccardo Cotumaccio. Ad accogliere idealmente i finalisti c’erano il presidente Tommaso Agnese, la direttrice editoriale Elena Mazzocchi e il direttore artistico Davide Manca.
Ecco arrivare Liliana Fiorelli che ha premiato “Hotel Valadier” per il miglior concept di serie, seguita da Barbara Chichiarelli che ha consegnato il Fabrique per il miglior corto italiano a “My name is Aseman”.
L’esordiente regista Giuseppe Fiorello, che ha vinto per “Stranizza d’amuri”, era seduto al fianco del protagonista Gabriele Pizzurro e a Truman Kewely. Si riconoscevano poi Luigi D’Oriano di “Mixed by Erri”, la produttrice e attrice Antonia Truppo e Dominique Donnarumma, Denise Tantucci che ha vinto quest’edizione come migliore attrice, Davide Marengo regista di “Un’estate fa” era con i produttori Marco e Nicola De Angelis, oltre alla giovanissima Sara Ciocca e il compositore Michele Braga. Applausi ai premiati da parte del regista Marco Pontecorvo e di Rosa Diletta Rossi, soddisfatto Edoardo Purgatori e la presidente della Fondazione Molinari Inge arrivata con il figlio Edoardo, oltre a Aurora Peres e Lucia Rossi.
L’arduo compito di assegnare i riconoscimenti è stato affidato alla redazione di Fabrique affiancata dalla giuria con presidente il regista José Luis Solís Olivares, dall’attrice Laura Adriani, dal musicista Omar Pedrini, il critico Enrico Magrelli e il regista Fabrizio Corallo. La fabbrica del cinema continua a sfornare successi.