Serpente vicino al marciapiede a Roma. L’esperto: «Alcuni animali pronti per uscire dalle loro tane»

L’esemplare di biacco - una grossa femmina - è stato avvistato in via Enzo Martinelli. Nessuna cattura, il rettile non è velenoso. “Colpa del caldo anomalo"

Serpente vicino al marciapiede a Roma, panico per un biacco. L’esperto: «Alcuni animali pronti per uscire dalle loro tane»
di Alessia Perreca
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Lunedì 4 Marzo 2024, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 07:51

I rifugi dove trascorrono la stagione invernale sono diversi: rocce, radici di alberi o semplici tane sotterranee. Il loro risveglio avviene con l’arrivo della primavera e le temperature calde, ma eventi particolari possono verificarsi anche in inverno. Come è accaduto, pochi giorni fa, a Roma, in zona Fonte Laurentina dove i residenti hanno avvistato (e fotografato) un grosso serpente vicino a un marciapiede. «Si tratta di un biacco, una femmina molto grande che potrebbe essere uscita dalla sua tana per termoregolarsi approfittando del caldo anomalo dei giorni scorsi», spiega a “Il Messaggero” l’esperto Andrea Lunerti. 

Serpente a Roma, un grosso biacco sul marciapiede a Fonte Laurentina

Era lo scorso maggio quando un altro serpente - non velenoso - venne rinvenuto nella stessa zona.

Qualche giorno fa un altro avvistamento in via Enzo Martinelli, nel medesimo quartiere, come riportato all'interno di un gruppo social. «Queste giornate potrebbero benissimo aver tratto in inganno i serpenti - osserva l’etologo Lunerti - gli ofidi sono usciti dai loro rifugi e si sono esposti ai caldi raggi solari, a caccia dei mammiferi di cui si nutrono». Secondo l’esperto un ritorno del freddo potrebbe pregiudicare la salute del rettile. «I serpenti si allontanano dal loro covo e diventa complesso il loro ritorno nello stesso luogo dove hanno trascorso l'inverno. Molte specie - aggiunge Lunerti - si orientano con il “fotoperiodo” e la durata dunque della luce e questi continui mutamenti del clima possono in realtà diventare un pericolo per diversi animali».

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Quali sono le previsioni per l’arrivo della nuova stagione? «Ad oggi, dopo aver constatato un inverno così caldo (molto di più rispetto al 2023), possiamo aspettarci un aumento di alcune specie. La preoccupazione maggiore è legata all’assenza delle precipitazioni e al persistere della siccità. In Abruzzo, ad esempio, la processionaria - secondo fonti accreditate - è salita sopra i 1400 metri. Molti rettili, anfibi, vespe, api e calabroni sono pronti per uscire dalle loro tane». 

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