Ancora polemiche sul rinvio del concorso dei vigili. Tra i primi ad attaccare � Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. �La notizia secondo - dice - cui il concorso per 300 Istruttori di Polizia Municipale rischia di subire un ennesimo stop, a seguito delle nuove dimissioni dei membri della commissione esaminatrice, non fa che confermare le denunce avviate in questi mesi da Fratelli d'Italia. Fin da subito, infatti, abbiamo evidenziato non solo che la commissione non era composta da personale qualificato interno al Corpo, praticamente nessun membro dei vigili era presente all'interno della commissione, ma anche che uno dei membri non fosse idoneo alla carica di componente della Commissione perché avente un altro incarico in Regione».







Il consigliere regionale Fabrizio Santori, ex presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale osserva: «Non possiamo mettere a repentaglio gli sforzi fatti da migliaia di ragazzi, che hanno lavorato per il loro futuro, e neanche possiamo permetterci di annullare un concorso che avrà come effetto un’ulteriore diseconomia per le casse comunali. Ma, anche alla luce degli ultimi accadimenti, l’intera commissione deve essere rimossa, in quanto evidentemente delegittimata»,



«Il sindaco Marino spieghi cosa intende Capuano quando afferma di non poter lavorare serenamente. Ho presentato un’interrogazione anche sulla posizione del Dott. Antonio Vallante, dirigente del Ministero dell’economia e finanze attualmente in servizio presso la Regione Lazio su designazione del segretario Generale della Regione Lazio quale componente esperto in materie giuridiche, che fa parte anche lui della stessa commissione».





Il consigliere Ncd, Marco Pomarici, aggiunge: «Le dimissione di due nuovi componenti della commissione esaminatrice per il concorso dei vigili urbani sono un fatto molto grave, che getta nuove ombre sulla capacità di analisi e di valutazione di questa amministrazione. Sindaco e vice chiariscano immediatamente quanto sta succedendo».