Roma, stretta sui tavolini: in Centro sparirà uno su 4

Roma, stretta sui tavolini: in Centro sparirà uno su 4
di Camilla Mozzetti
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Sabato 8 Dicembre 2018, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 13:34
La linea è stata tracciata e anche da tempo: nel I Municipio l'amministrazione dem va avanti per l'approvazione totale dei piani di massima occupabilità, quegli strumenti che servono a regolare lo spazio massimo consentito ai ristoratori e ai baristi per lo sfruttamento del suolo pubblico. Contestati, anche aspramente, e criticati a più riprese dagli operatori perché contribuiscono ad arginare i guadagni (meno tavolini, per capirci, meno coperti e dunque meno conti da presentare ai clienti) il consiglio municipale è pronto ad approvare un altro pacchetto che contempla una trentina di strade e piazze del Centro dove proprio i tavolini saranno contingentati se non addirittura totalmente vietati. «La commissione tecnica ha licenziato un elenco spiega il consigliere municipale del Pd e presidente della commissione Commercio, Livio Ricciardelli che ora passerà per il voto del consiglio». Di che strade o zone del Centro parliamo? Si va da piazza Poli a piazza del Teatro di Pompeo, da via Cavour a piazza della Maddalena, da largo Gaetano Agnesi a piazza di Santa Rufina. «E poi ancora aggiunge Riccirdelli via delle Terme di Tito, via del Nazareno, via Metastasio, via di San Giovanni in Laterano (dove sarà concessa una sola occupazione) e via dei Pastini (dove invece non potrà essere allestito un solo tavolino all'esterno)».

Alla fine rispetto alla condizione attuale sparirà un tavolino su 4 e ci sarà una maggiore tutela del decoro. Che segue un progetto partito da lontano per migliorare l'immagine del Centro facendo rispettare le regole come quelle del codice della strada, ad esempio, o le prescrizioni della Sovrintendenza senza l'obiettivo di colpire gli esercenti di bar, bistrot e ristoranti. I piani di massima occupabilità sono strumenti datati. I primi ad essere stati applicati nel cuore di Roma risalgono al 2008. E da allora il I Municipio ne ha licenziati 150. All'appello ne mancano una quarantina. Tra questi, nove via Nicola Salvi, via del Pellegrino, via dei Baullari, piazza di Firenze, via della Scrofa, via della Pace, largo Visconti Venosta, via del Buon Consiglio, via Luca della Robbia sono già stati licenziati mesi fa mentre per alcuni, saranno necessarie delle modifiche. «Che non vogliono andare a concedere maggior suolo puntualizza la consigliera dem, Sara Lilli ma adattarsi alle nuove disposizioni subentrate negli anni come le modifiche alla viabilità». È il caso di piazza della Pollarola dove la scheda tecnica licenziata anni fa non va più bene e deve essere revisionata in quanto sulla piazza è cambiata la viabilità.

Non sempre a onor della cronaca è filato tutto liscio.
Nel 2013 ad esempio l'applicazione dei piani di massima occupabilità per il Centro si è bloccata. Pur con progetti già pronti ed elaborati dalla commissione tecnica, alcuni piani non sono stati portati in consiglio per l'approvazione definitiva. Il meccanismo è ripartito solo nel 2016. Ma questo ha comportato l'esigenza di metter mano ad alcune schede. È il caso del Tridente per il quale «Sono subentrate delle nuove prescrizioni da parte della Sovrintendenza, c'è stata la pedonalizzazione e una sentenza del Tar conclude Ricciardelli che hanno imposto delle modifiche». Tecnicamente il I Municipio ha deciso di aprire un tavolo di discussione con Sovrintendenza, uffici tecnici e polizia locale. Le strade in questione sono: via Vittoria, via delle Carrozze, via della Croce, via del Babuino, via del Corso e via Frattina. 
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