«Gli accordi prevederanno di portare in Abruzzo e Toscana anche più di 300 tonnellate al giorno. Non significa che useremo interamente questa possibilità, ma ci darà comunque garanzie sul fatto che sapremo come affrontare i momenti di difficoltà» spiega Pinuccia Montanari, assessore di Roma Capitale alla Sostenibilità ambientale. La trattativa con la Regione perché sigli un accordo con Abruzzo e Toscana ha dato risultati.
LETTERA
Dopo la lettera di Virginia Raggi alla Regione Lazio, la situazione si è sbloccata. In sintesi: l'Ama, quando era ancora direttore generale Stefano Bina, fece una ricerca di mercato per trovare aziende pronte a ricevere i rifiuti indifferenziati romani; arrivarono undici proposte da cinque regioni differenti; per portare la spazzatura romana oltre i confini laziali serve però un accordo tra la Regione che esporta (il Lazio) e quella che riceve.
INTESE
La Raggi aveva chiesto di velocizzare questi accordi e in queste ore è stata raggiunta una intesa di massima tra il Lazio da una parte, e l'Abruzzo e la Toscana dall'altra. Ora mancano solo gli atti ufficiali, vale a dire le delibere delle rispettive giunte regionali. Per Roma si tratta di una opportunità quasi vitale visto che tra pochi giorni termineranno i viaggi dei treni con l'indifferenziato verso l'Austria. Intanto, però, Rida di Aprilia, dove c'è un impianto di trattamento, ha riaperto le porte alla spazzatura romana.
Il problema è che con l'avvicinarsi delle festività natalizie la produzione dei rifiuti è destinata ad aumentare e dunque Roma è sempre a rischio. «No - ribatte l'assessore Pinuccia Montanari - l'Ama si è organizzata proprio perché non ci siano fasi di difficoltà. Gli accordi con le altre regioni serviranno anche ad evitare contraccolpi se dovessero esserci problemi negli impianti di trattamento. Inoltre, stiamo rispettando la tabella di marcia per avviare il nuovo sistema di raccolta differenziata al VI e al X Municipio fra tre mesi».
PROSPETTIVE
Meno ottimista Natale Di Cola di Cgil Funzione pubblica: «La situazione è tutt'altro che sotto controllo, Roma rischia ogni giorno di andare in affanno. Da qui a fine dicembre sarà sufficiente un contrattempo negli impianti, che sono già sotto stress, per ritrovarsi con la spazzatura sui marciapiedi».
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