L'inchiesta della pm Nadia Plastina, titolare del procedimento, nata da un controllo di routine di una automobile ha portato all'individuazione di un soggetto ritenuto «inquietante». Dal giorno dell'arresto Mezzatesta, il 23 marzo scorso, non ha mai dato alcun tipo di versione sulla sua posizione, non ha voluto spiegare i motivi della detenzione di un vero e proprio arsenale al punto che oggi in udienza il pm ha parlato di uno scenario «che rimanda ad un contesto di criminalità organizzata».
Gli inquirenti hanno accertato che le armi, alcune delle quali con matricola abrasa, non sono mai state utilizzate e dall'analisi dei tabulati telefonici e dalle intercettazioni non è emerso nulla di anomalo.
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