Regionali, voto nella notte per la legge elettorale: ok all'abolizione del listino

Regionali, voto nella notte per la legge elettorale: ok all'abolizione del listino
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 27 Ottobre 2017, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 11:49
Lazio, nuova legge elettorale senza il listino. Il via libera all'unanimità mezz'ora dopo la mezzanotte. La scelta di Nicola Zingaretti, il presidente della Regione, di favorire un ampio accordo ritirando la proposta di mantenere la pattuglia di dieci consiglieri nominati ma non eletti, ha sbloccato la situazione. Di fatto tutti i cinquanta consiglieri saranno eletti direttamente dai cittadini (il sistema elettorale in vigore prevedeva invece che dieci fossero indicati dal candidato governatore, il famoso listino). Ieri sulla svolta di Zingaretti è arrivato il consenso anche della minoranza.

Devid Porrello, di M5S, che aveva votato la proposta di legge partorita dalla commissione ma non l'aveva sottoscritta, ha spiegato: «Noi siamo contenti della sua decisione perché va nella nostra direzione, che era quella che avevamo espresso nel programma del 2013». Pietro Sbardella, del gruppo Misto, ha però chiesto a Zingaretti di «garantire l'impegno sul testo condiviso». Il capogruppo Pd, Massimiliano Valeriani, ha sottolineato come il governatore abbia evitato forzature puntando al sostegno più ampio possibile a differenza di quanto ad esempio sta succedendo in Parlamento: «Non soltanto la maggioranza ma credo e mi auguro anche gran parte delle opposizioni possono insieme votare una legge elettorale, che con quello che sta succedendo in altre situazioni, è un punto di soddisfazione».

Allora bisogna tornare all'andamento del dibattito di ieri: in teoria doveva essere tutto molto semplice, visto che il discorso di mercoledì di Zingaretti aveva fatto cadere tutti gli emendamenti del centrosinistra tornando al testo iniziale della legge. Però quando il consiglio regionale si è aperto è stato chiaro che vi erano alcuni dettagli da chiarire, perché comunque una legge elettorale deve essere un meccanismo che si avvicini il più possibile alla perfezione. Ecco allora che c'era da precisare meglio come garantire la rappresentatività di tutte le province, le soglie di sbarramento e l'esonero dalla raccolta delle firme per presentare le liste elettorali. Per questo è stata decisa una lunga pausa, fino alle 19, nel corso della quale si è riunita la conferenza dei capigruppo e sono stati studiati dei correttivi alla legge, in modo da trovare l'intesa la più ampia possibile ma anche evitare che nel testo vi fossero incongruenze.

Nella legge sono stati inseriti anche le norme per il rispetto dell'equilibrio di genere attraverso la doppia preferenza e le quote fisse nelle liste circoscrizionali. Questa parte è importante perché applica la normativa nazionale. Infine, per evitare che il futuro presidente della Regione sia un'anatra zoppa è stato mantenuto il premio di maggioranza, quello che prima era garantito dal listino: il 20 per cento in più dei consiglieri saranno comunque assegnati alla coalizione (o al partito) che sostiene il governatore. Daniele Leodori, presidente del Consiglio regionale: «Abbiamo restituito ai cittadini il potere di decidere i 50 componenti del presidente dell'assemblea regionale».
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