Rifiuti e degrado nel I Municipio, parte la causa per avere un rimborso della Tari

Un immagine del degrado nel I municipio
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Venerdì 16 Novembre 2018, 20:45 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 22:22

Sono decine i cittadini dei quartieri Prati e Della Vittoria che hanno deciso di aderire alla class action promossa dal gruppo Facebook “Prati in azione”. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di dar voce ai residenti stanchi e inorriditi dall’invasione dell’immondizia che straborda dai cassonetti e si riversa sui marciapiedi. Una campagna contro Ama per ottenere dal Comune il rimborso del 50% della tassa sui rifiuti (Ta.Ri.) pagata nel 2018. Una chiamata alle armi pacifica che sta già riscuotendo successo e che si diffonde su tutti i gruppi creati e gestiti dai cittadini. Gli abitanti sono invitati a partecipare all’azione collettiva, inviando una lettera di diffida ad Ama alla quale allegare un dossier fotografico sul degrado, dimostrando così quanto la situazione per le strade sia diventata ingestibile. 

«L'idea di far partire una class action sulla gestione dei rifiuti nel nostro quartiere è nata dopo un incontro con i dirigenti di Ama responsabili della zona», spiegano i promotori della campagna e gli amministratori del gruppo Facebook “Prati in azione”. «Il servizio di raccolta dei rifiuti e di spazzamento stradale, nel nostro quartiere, è stato sostanzialmente smantellato - continuano gli organizzatori della protesta - con una forte riduzione di uomini e mezzi che sono stati trasferiti nei Municipi dove è stato avviato il nuovo sistema di raccolta porta a porta. L'azienda non rispetta i livelli di attività previsti dal contratto di servizio e le conseguenze sono diventate rilevanti, anche dal punto di vista igienico-sanitario». 

Nell’ultima settimana i residenti hanno continuato a pubblicare ed a condividere sui social le immagini del degrado, anche a pochi metri dai Musei Vaticani. Da via Morosini a via Riccardo Grazioli Lante, da vai dei Gracchi (da cui non sono ancora stati rimossi gli alberi caduti il 29 ottobre) fino a via della Meloria, il grido di rabbia dei cittadini non conosce tregua, stanchi dell’incuria diffusa su tutto il territorio. «L'iniziativa della class action - aggiunge la promotrice - prevede una prima fase in cui i contribuenti inviano alla Sindaca e al rappresentante legale di Ama una diffida ad ottemperare al contratto di servizio. La seconda fase partirà entro fine anno concretizzandosi con il ricorso collettivo alla Commissione Tributaria provinciale, richiedendo il rimborso del 50% della tassa sui rifiuti versata nel 2018. E' una iniziativa di protesta civica - conclude la Brignone -  che vuole sottolineare l'esasperazione dei cittadini che assistono quotidianamente al degrado del loro ambiente di vita. Chiunque volesse aderire può inviare una mail all’indirizzo pratiinazione@gmail.com». 

«Manutenzione zero, pulizia zero, smaltimento rifiuti zero, dalla periferia ai quartieri residenziali la situazione è la stessa», racconta Roberto Riccardi, presidente Partito Roma Nord e amministratore dell’omonima pagina Facebook che quotidianamente dà visibilità alle denunce dei romani sul degrado capitolino. «Nel quartiere Prati - conclude Riccardi - oltre alle buche e all’emergenza rifiuti, si aggiungono il pericolo della caduta degli alberi e, come in tutta Roma, il festival delle reti pollaio arancioni, improvvisati cantieri dove da mesi non si vede qualcuno che vi lavori». 

Carlo Pileri, portavoce nazionale di iConsumatori (che raggruppa associazioni di consumatori come Konsumer Italia e AECI) spiega: «Ormai da troppi mesi i rifiuti straripano da cassonetti rotti e sporchi.

La cosa più incredibile è che non viene raccolta neanche la differenziata che dovrebbe essere compito di squadre e camion specifici e diversi. Prati, Trionfale e Balduina sono zone abbandonate completamente a se stesse ed a pagarne le conseguenze sono chiaramente i residenti. È giusto tentare una class action - conclude Pileri -  ma ancora più equo sarebbe che il comune prendesse la decisione di venire incontro ai cittadini vessati, rinunciando, visto il disservizio, a riscuotere la fattura del prossimo dicembre o quantomeno a ridurla significativamente. Questo significa stare dalla parte dei cittadini».

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