Rifiuti a Roma, a Tor Sapienza tornano i cassonetti in fiamme

Rifiuti a Roma, a Tor Sapienza tornano i cassonetti in fiamme
di Laura Bogliolo
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Martedì 16 Maggio 2017, 16:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 22:23

Viale Giorgio Morandi. A qualcuno ricorderà qualcosa. Vagamente forse. Era il novembre del 2014, fumo, fiamme, sirene della polizia, cassonetti usati come barricate. Venne definita la rivolta di Tor Sapienza. Il nemico era lo straniero, in particolare il centro per migranti in viale Giorgio Morandi. Rapine, un tentato furto da parte di stranieri (tra l'altro qualcuno era rom) e il centro venne preso di mira. Razzismo sì, razzismo no. Se ne parlò molto. In mezzo, forse, l'abbandono delle periferie. "Da noi e alla Rustica ancora tutto sporco, ieri sono stata a Prati e i cassonetti erano puliti". Si legge su uno dei tanti gruppi Facebook di quartiere di Tor Sapienza.
 

 


Qui, in viale Giorgio Morandi, in questo angolo del V Municipio, strozzato dai fumi del campo di via Salviati, dalle rapine (domeniche è stato aggredito e rapinato il giornalaio di piazza De Cupis, la piazza principale del quartiere, dove c'è l'enorme istituto scolastico (e dove l'altro giorno è stato visto un topo entrare nel giardino), poco lontano dalla stazione dove è stata derubata la studentessa cinese Yao Zhang poi morta, qui da diversi giorni vengono dati alle fiamme immondizia e cassonetti. L'ultimo episodio lunedì notte, il penultimo sabato. Tante famiglie continuano a denunciare: «I cassonetti sono ancora pieni». Nuccia D'Alessandro del comitato di quartiere Morandi-Cremona e la sua famiglia postano le foto dei cassonetti sotto casa: «Stracolmi da giorni». E ieri sera quasi gridava sul social network: «La polizia sta pattugliando la zona, il fuoco fuori e dentro i cassonetti, l'immondizia che giace lì da 15 giorni ha preso fuoco, la gente è esasperata! Altro che tutto pulito: qui non è passato nessuno».

Sempre gli stessi, sempre pieni, sempre con i sacchetti a terra. Qui, dicono su internet, non servono né le magliette gialle né le casacche rosse (il M5s sceso a pulire a piazza dei Gerani). A Tor Sapienza anche i colori cambiano, in una sorta di daltonismo sociale, quello di cui è affetto il Paese reale: «Da noi ci vogliono i caschi blu».
 

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