Orlandi e Gregori, chiesta archivazione​ procura Roma: resta indagato testimone

Orlandi e Gregori, chiesta archivazione​ procura Roma: resta indagato testimone
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Martedì 5 Maggio 2015, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 19:45
La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulle sparizioni di Emanuela Orlandi (22 giugno 1983) e di Mirella Gregori (7 maggio 1983) per i quali erano indagati per sequestro di persona e per omicidio cinque persone, tutti in un qualche modo legati ad esponenti della Banda della Magliana.



A rendere noto la richiesta di archiviazione del procedimento è stato il procuratore della repubblica Giuseppe Pignatone. Nel registro degli indagati erano finiti, in varie epoche, i nomi di Sergio Virtù, autista di Enrico ('Renatinò) De Pedis, Angelo Cassani, detto «Ciletto», Gianfranco Cerboni, detto «Giggetto», e Sabrina Minardi, quest' ultima supertestimone che attribuì alla Banda della Magliana il sequestro e l'omicidio di Emanuela Orlandi.



Contestualmente alla richiesta di archiviazione dei procedimenti sulle scomparse di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, la procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il nome di un testimone, Marco Accetti, per i reati di calunnia e di autocalunnia.



La richiesta di archiviazione sui casi Orlandi e Gregori «conclude indagini estremamente complesse e approfondite condotte dalla squadra mobile di Roma e direttamente dai magistrati di questo ufficio nei confronti di diversi indagati». Lo afferma il procuratore Giuseppe Vecchione in una nota. Indagini - prosegue - protrattesi «per moltissimi anni dopo una prima fase definita con sentenza di proscioglimento degli imputati emessa dal giudice istruttore di Roma il 19 dicembre 1997».



«All'esito delle indagini che hanno approfondito tutte le ipotesi investigative - afferma ancora il capo della procura - man mano prospettatesi, sulla base delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di numerosi testimoni, delle risultanze di inchieste giornalistiche e anche di spunti offerti da scritti anonimi e fonti fiduciarie, non sono emersi elementi idonei a richiedere il rinvio a giudizio di alcuno degli indagati».
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