Roma, stretta Ncc: in centro solo in servizio

Roma, stretta Ncc: in centro solo in servizio
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 30 Novembre 2018, 08:20
Ncc, noleggio con conducente. È una sigla ormai familiare a Roma, la città italiana in cui la presenza di questo tipo di automobili che offrono un servizio parallelo (ma differente) a quello dei taxi è tra le più massicce. Sono almeno 5.000 al giorno. E con l'avvento delle app, una per tutte Uber (ma non solo), la necessità di portare ordine e regole nell'assalto quotidiano al centro e agli aeroporti è sempre più evidente. Per questo, nel nuovo regolamento comunale su taxi e ncc, in discussione da mesi in commissione trasporti (dovrebbe essere approvato entro il primo semestre del 2019), sono stati ipotizzati dei limiti che vanno ad arginare l'avanzata degli ncc. Esempio: i noleggiatori, utilizzati soprattutto da turisti e uomini d'affari, potranno entrare nella Zona a traffico limitato del centro solo se dimostreranno di essere in servizio. Significa avere un contratto: in questo modo si dovrebbe ridimensionare il fenomeno degli ncc che, violando la filosofia di questo servizio, battono la corsa, ovvero gravitano vicino ai grandi hotel e aspettano la chiamata di qualche portiere compiacente. Questa norma - entri nella Ztl solo se sei in servizio - sarà valida anche per i tassisti se passerà il nuovo regolamento, ma per loro il contraccolpo è meno duro, perché potranno semplicemente passare i varchi durante il turno (più precisamente da un'ora prima a un'ora dopo inizio e fine turno). Le nuove regole ancora in discussione arriveranno comunque dopo a quelle sui pullman turistici a cui la ztl del centro storico sarà vietata dal primo gennaio. E corrono parallele alla normativa nazionale, su cui permane ancora grande incertezza.

NODI
Ieri 5.000 ncc di tutta Italia erano a Roma a protestare, una delegazione è stata ricevuta al Ministero dei Trasporti, giovedì ci sarà un incontro con il sottosegretario Edoardo Rixi: i noleggiatori chiedono di prorogare di un anno l'applicazione dell'articolo 29/1 Quater (come sempre avvenuto dal 2008) che dovrebbe - in teoria - entrare in vigore a gennaio, costringendo al termine del servizio il titolare della licenza a tornare nel garage nella città in cui è stata rilasciata. A Roma questo taglierebbe dall'oggi al domani l'80 per cento degli ncc operativi: dei 5.000 operanti nella Capitale, solo 1.000 hanno una licenza rilasciata dal Campidoglio. Gli altri (anche perché da moltissimi anni non vengono rilasciate nuove licenze a Roma) le hanno prese in piccole città di tutta Italia. Tornare al garage, magari di un paesino in Puglia, renderebbe impossibile lavorare. D'altra parte, da anni i tassisti parlano di concorrenza sleale e chiedono l'applicazione di questa regola, in un braccio di ferro tra differenti lobby che sembra non finire mai. Ma per i romani l'assedio degli ncc ha un altro risvolto negativo sul fronte della vivibilità del centro: una parte negli ultimi tempi preferisce utilizzare i minivan scuri stile Fbi che si stanno moltiplicando e risultano un intralcio al traffico. Il Campidoglio ha deciso una stretta aumentando i controlli, chiede alla polizia municipale di colpire su due fronti: sanzionare chi ha la licenza, ma si ferma puntualmente in doppia fila in attesa del cliente che magari è andato ad ammirare la Fontana di Trevi; fermare coloro che sono spesso espressione di alcune comunità come quelle cinesi e scorrazzano in città con i mini van senza licenza.
 
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