I medici obiettori che lavorano nei consultori di Roma e Lazio volevano invece rifiutarsi di assicurare questi tipi di servizio, ma il Tar ha respinto in sede cautelare i ricorsi contro le Linee di Indirizzo regionali per le attività dei Consultori familiari adottate dalla Regione Lazio nel maggio scorso. A chiedere l’intervento dei giudici amministrativi sono state una serie di associazioni (tra le quali Giuristi per la Vita e l’Associazione Pro Vita Onlus), ma il Tar, in sede cautelare, ha spiegato che linee guida del Lazio «non sono in contrasto con le disposizioni che tutelano il personale sanitario obiettore gli atti della Regione che hanno previsto che anche i medici obiettori siano tenuti ad attestare e certificare lo stato di gravidanza della donna; prescrivere i contraccettivi d’emergenza e applicare sistemi contraccettivi meccanici».
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