In seguito alla sottrazione dell' originario faldone contenente la richiesta, i pm Alberto Galanti, Maria Cristina Palaia e Simona Maisto furono costretti a risollecitare, con nuovo provvedimento, le misure cautelari presso il domicilio. Con una aggiunta: «Non può non sottolinearsi - si legge nella seconda richiesta - come la sottrazione degli atti del fascicolo depositato presso codesto ufficio gip dell'originale della richiesta di misura cautelare, come da denuncia resa in data 16 luglio 2013, pur essendo allo stato commesso da soggetti ignoti, deve con ogni probabilità ricondursi alla sfera di influenza esercitata dagli odierni indagati, la cui "ognipresenza" all'interno della pubblica amministrazione è conclamata da una serie infinita di riscontri».
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