Roma, tra le dune di Castel Porziano una maxi discarica a cielo aperto. Così muore la spiaggia della Capitale

Roma, tra le dune di Castel Porziano una maxi discarica a cielo aperto. Così muore la spiaggia della Capitale
di Moira Di Mario e Mirko Polisano
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Domenica 16 Dicembre 2018, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 13:45

Mentre Roma soffoca tra i rifiuti, soprattutto all'indomani dell'incendio che ha danneggiato il Tmb di via Salaria, c'è una parte della Capitale che si sta trasformando nella pattumiera della città. È il tratto di costa di Castel Porziano: i due chilometri di spiagge che corrono paralleli alla via Litoranea a Ostia sono discariche a cielo aperto. Da una parte ci sono le dune, bene paesaggistico sotto tutela, dall'altra nella zona retro-dunale ignoti continuano a scaricare di tutto: materassi, frigoriferi, rottami di condizionatori, pneumatici e oli esausti. 
 

 


L'area
Le spiagge, tra le più amate dai romani e molto frequentate nel periodo estivo, d'inverno sono terra di nessuno. Un posto dove non si capita, ma bisogna andarci appositamente. Un'area dove si può agire indisturbati lontano da occhi indiscreti ed è per questo che viene scelta come luogo di abbandono di rifiuti ingombranti e non solo. La scorsa primavera furono ritrovate all'interno dei viali che collegano gli otto Cancelli tra loro anche due auto di grossa cilindrata, molto probabilmente di provenienza furtiva. Le macchine erano state smontate e i pezzi, con tutta probabilità, rivenduti al mercato al nero. Castel Porziano, dunque, nascondiglio anche della mala. 

Il sottobosco
Basta addentrarsi dove la vegetazione si fa più fitta per scoprire altre discariche a cielo aperto. Tra il primo e il secondo Cancello ci sono rifiuti di plastica ma anche giacigli, sfruttati d'estate da senza fissa dimora per dormire. Alcuni angoli delle dune, vengono utilizzati dagli ambulanti per pulire il cocco poi venduto in spiaggia. Sulla sabbia c'è un tappeto di scarti di frutta e altri alimenti. Ma a preoccupare di più sono le condizioni del sottosuolo. Accanto ai resti delle ultime mareggiate, c'è chi ha lasciato una montagna di pneumatici e anche oli esausti. Il rischio è che questo materiale altamente inquinante possa essersi infiltrato nel terreno e aver contaminato la vegetazione circostante. Castel Porziano appare come una piccola «terra dei fuochi», dove vengono accatastati copertoni e sversati nella sabbia liquidi nocivi all'ambiente. L'amministrazione M5S del X Municipio, all'indomani della denuncia della presenza di auto abbandonate tra le dune fece un intervento di bonifica. Ma l'operazione alla luce di quanto sta accadendo ai Cancelli è apparsa come un'operazione spot. 

Versante sud
Non è migliore la situazione delle dune a Torvaianica, le uniche rimaste che si trovano tra il confine con Ostia e Campo Ascolano. Se durante l'estate l'area viene trasformata in deposito di droga dai pusher che spacciano sulla spiaggia, d'inverno ospita tante piccole discariche abusive a cielo aperto. Non è un caso che ogni anno a fine gennaio i volontari di Fare Verde Lazio ripuliscano l'ultimo lembo di macchia mediterranea che ancora resiste sulla costa di Pomezia. Quintali di rifiuti abbandonati tra la fine dell'estate e per tutto l'autunno da turisti e cittadini incivili che vengono raccolti e consegnati all'ufficio Ambiente del Comune. Sebbene sul sito istituzionale dell'Ente le dune rientrano tra gli itinerari naturalistici, tuttavia non è mai stata messa a punto una politica autentica di tutela di un patrimonio naturale che rischia di scomparire.

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