Roma, buche, la beffa dei lavori all'Eur: fermi per l'impiegato in malattia

Roma, buche, la beffa dei lavori all'Eur: fermi per l'impiegato in malattia
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Sabato 15 Luglio 2017, 08:00
I bolidi della Formula E contro il pachiderma della macchina burocratica comunale. Difficile pronosticare chi vincerà la sfida per tirare a lucido le martoriate strade dell'Eur (anche se per i più pessimisti non sarà impossibile fare una previsione). In attesa di veder sfrecciare intorno all'obelisco di Marconi le monoposto elettriche - la bandiera a scacchi verrà sollevata il 14 aprile 2018 - per il momento i lavori per tappare le buche tra la Colombo e il laghetto rimangono bloccati. E il motivo dello stallo è un caso di scuola di come funziona (male) l'amministrazione di Roma Capitale. I soldi ci sono, e non sono neanche pochi, considerando che in totale la commessa predisposta dal Campidoglio sfiora gli 80 milioni di euro (per la precisione sono stati stanziati 77.891.671 euro). Le offerte delle ditte private sono arrivate in tempo, eppure l'appalto non viene aggiudicato e i cantieri rimangono un miraggio.

CERTIFICATO MEDICO
Lungaggini burocratiche, ma non solo. A giugno addirittura tre sedute della commissione di gara che avrebbe dovuto assegnare l'appalto sono saltate. Il motivo? Un impiegato che fa parte della commissione è in malattia. E così, si legge nelle circolari interne del Dipartimento Lavori Pubblici, le sedute del 19, 20 e 21 giugno «non hanno avuto luogo per indisponibilità di uno dei componenti del seggio di gara». Risultato: i 12 lotti della manutenzione ordinaria non possono essere affidati. L'altro ieri la commissione si è riunita di nuovo, ma l'assegnazione dell'appalto per le strade dell'Eur ancora non c'è.

«RINVIO A DATA DA DESTINARSI»
È un caso isolato? In realtà, per quanto sia paradossale, a leggere i verbali del Dipartimento di vicende simili se ne trovano. Ad aprile, per dire, per via di una dirigente in malattia l'appalto per controllare i cantieri delle buche è stato rinviato «a data da destinarsi», formula che nel dizionario del burocratese comunale non promette nulla di buono.
In quel caso il bando, diviso in tre lotti, per affidare la sorveglianza sui cantieri a controllori esterni, avrebbe dovuto concludersi il 13 marzo, quando il Campidoglio contava di aprire le buste con le offerte arrivate dalle imprese. Invece quattro riunioni di fila in meno di un mese (il 13 marzo, il 16, il 5 aprile e il 12 aprile) sono saltate perché la manager della Centrale unica per beni e servizi si era assentata dal lavoro per motivi di salute. Per uscire dall'impasse l'amministrazione ha dovuto nominare un nuovo responsabile dell'ufficio che smista gli appalti.

I FONDI GIÀ STANZIATI
Ora la storia si ripete per le buche dell'Eur, dove in teoria i cantieri dovrebbero viaggiare spediti proprio per evitare brutte sorprese durante il Gran premio della Formula elettrica, anche perché chiedere ai piloti di fare slalom tra le buche non farebbe fare a Roma un figurone. Ma la commessa congelata negli uffici dei Lavori pubblici riguarda anche altre zone della città, non solo il distretto del Colosseo quadrato. Due lotti infatti dovrebbero risistemare «ponti, gallerie, cavalcavia e sottovia» in tutti i quartieri di Roma (un lotto riguarda i municipi dal I al VII, l'altro per i municipi dall'VIII al XV); un altro lotto ancora della stessa commessa prevede la riqualificazione delle rotaie dei tram, per smantellarle dove non sono più necessarie e aggiustarle dove sono difettose. Costo dell'operazione: 17 milioni. Soldi, come detto, già stanziati dal Campidoglio. E lì rimangono.