Roma, associazione 21 luglio: «Sgomberi rom aumentati del 133% negli ultimi 8 mesi»

Roma, associazione 21 luglio: «Sgomberi rom aumentati del 133% negli ultimi 8 mesi»
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Giovedì 13 Luglio 2017, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 09:14
«Nella Capitale le ruspe sono tornate in piena attività». A denunciarlo è l’Associazione 21 luglio, presentando i dati raccolti nell’ultimo report “Il ritorno delle ruspe”. Briefing sui recenti sgomberi forzati nei confronti di rom e migranti in transito nella città, che riportano un incremento degli sgomberi forzati «pari al 133% negli ultimi otto mesi (1 novembre 2017-30 giugno 2017) rispetto agli otto precedenti. «In pieno contrasto con quanto raccomandato dagli enti internazionali di monitoraggio sui diritti umani - sottolinea l’Associazione 21 luglio - gli sgomberi forzati continuano ad annoverarsi tra le principali violazioni che colpiscono le comunità più vulnerabili, quelle che quotidianamente vivono segregazione e discriminazione». Secondo il monitoraggio quotidiano dell’Associazione «nel periodo di riferimento, sono stati 28 solo quelli che hanno coinvolto le comunità rom, una media mensile pari a 3,5 sgomberi, numero nettamente superiore rispetto a quello registrato negli otto mesi precedenti e pari a 1,5. Il picco delle azioni è stato riportato nell’XI  Municipio per una cifra complessiva di 6 sgomberi. Il numero stimato di persone coinvolte è di 478 unità per un costo totale di circa 600.000 euro».  

«Tutto questo a fronte di un numero davvero esiguo di persone rom che vivono in insediamenti informali nella Capitale - prosegue l’Associazione 21 luglio - Il calo è giustificato in minima parte da rientri nel Paese di origine o da spostamenti in altri Paesi Europei, ma è spiegato soprattutto dal passaggio dall’insediamento informale a strutture industriali occupate senza titolo. In una città che ha 2,9 milioni di abitanti, dunque, i rom che vivono in insediamenti informali costituiscono solo lo 0,03% della popolazione». Secondo l’associazione, «un’altra importante cartina di tornasole che evidenzia la necessità di strutturare e programmare politiche abitative inclusive è rappresentata dalla situazione dei migranti transitanti che, privi di assistenza pubblica, sono presenti nel quartiere Tiburtino. Solo nel periodo 15 aprile - 30 giugno sono stati 5 gli sgomberi forzati dei transitanti collocati a ridosso della Stazione Tiburtina, hanno coinvolto una media di 120 persone, tra cui anche minori, e hanno comportato la distruzione di tende da campeggio, sacchi a pelo e lenzuola donate da privati cittadini». «È necessario abbandonare l’approccio sicuritario e strutturare una programmazione politica e sociale che includa quanti risiedono negli insediamenti informali della Capitale - conclude Associazione 21 luglio Onlus - altrimenti si rischia di inaugurare una nuova stagione di ostilità e tensione sociale che, con una campagna elettorale alle porte, potrebbe rappresentare il combustibile ideale per il suo propagarsi e il suo degenerare in azioni incontrollate».
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