Quasi 5mila euro all’anno per ogni abitante dei campi rom della Capitale.
Soldi che tira fuori il Campidoglio e, di conseguenza, i romani. A spartirsi la torta è una selva di 35 organizzazioni, tra società, cooperative, enti pubblici, che impiegano un personale di oltre 400 operatori grazie ai finanziamenti comunali che arrivano a pioggia «per lo più attraverso affidamento diretto e non tramite bandi pubblici», denuncia l'associazione 21 luglio, che ieri ha presentato il report “Campi nomadi spa”. È la stessa organizzazione che tutela i diritti delle comunità rom e sinte a puntare il dito contro il «sistema campi», che «per le comunità rom non si traduce in alcun beneficio in termini di inclusione sociale».
IL BUSINESS
Dei 24.108.406 euro spesi dal Comune di Roma nel 2013 per affrontare la “questione rom” – 8 mila persone, la metà bambini – quasi 21 milioni (l’86,4%) sono stati utilizzati solo per la gestione e la vigilanza degli otto campi nomadi attivi in città.
DISABILI
Nel frattempo il Comune ha appena stanziato un aumento di 522mila euro ai fondi per la scolarizzazione dei rom, che secondo una delibera di giunta approvata il 28 maggio, passeranno da 1,850 milioni a 2,372 milioni. Soldi inseriti nel “Piano di intervento per l'anno scolastico 2014/2015” alla voce «Interventi in favore dell'utenza disagiata», dove invece la quota destinata ai bambini e adolescenti disabili (3.682 studenti) scende invece da 8,750 milioni a 8,357: quasi 400mila euro in meno.