Roma, Ama raccoglie l'appello di Placido: «Artisti contro il degrado e premi per chi pulisce di più»

Roma, Ama raccoglie l'appello di Placido: «Artisti contro il degrado e premi per chi pulisce di più»
di Simone Canettieri
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Venerdì 17 Marzo 2017, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 15:49

«Ho letto l'intervista di Michele Placido a Il Messaggero e l'ho chiamato per ringraziarlo. Mi piacerebbe realizzare una campagna di sensibilizzazione con lui e altri testimonial che hanno a cuore il decoro di Roma: De Gregori, Brilli, Gassmann, la lista è lunga».

Antonella Giglio, amministratrice unica di Ama, il problema però è un altro. Perché la città continua a essere sporca?
«Non è proprio così, la città sta migliorando. Ama ha settemila risorse che mette in campo nel migliore dei modi, soprattutto per la raccolta dei rifiuti. Certo, il servizio di spazzamento al momento non è capillare sull'intero territorio di Roma. Ma con le modifiche che saranno apportate nel prossimo contratto di servizio miglioreremo».

Il servizio di derattizzazione è scaduto, il caldo e l'estate si avvicinano.
«Non è più nell'ordinarietà del contratto di servizio, se il dipartimento Ambiente ci segnala degli interventi da fare soprattutto per le scuole, operiamo».

Anche i vespasiani sono fuorigioco.
«Stesso discorso: oggi non posso dare risposte. Ho sensibilizzato l'amministrazione, ma non fa più parte del contratto di servizio. Le risorse che entrano in Ama sono finalizzate alla raccolta dei rifiuti, perché arrivano dalla tariffa, questo è il tema».

Il 25 marzo quale immagine di Roma troveranno i leader europea? Sarà una Capitale pulita?
«Sì, stiamo elaborando un piano con il direttore generale Stefano Bina».

Rimane il tema di fondo: Roma è sporca, i vip e il volontariato non bastano. Non c'è un problema di organizzazione del personale?
«Le persone note che ci mettono la faccia sensibilizzano il resto della cittadinanza. Abbiamo anche una serie di collaborazioni con Retake e Legambiente per sostenerli nelle iniziative. Non lasciamo solo il volontariato».

Bene, ma è sicura che il personale di Ama sia impiegato al meglio?
«Per migliorare il servizio aprireremo un tavolo con i sindacati per integrare il contratto dei dipendenti».

Cioè?
«Chi lavorerà meglio guadagnerà di più attraverso delle premialità. Così motiveremo il personale e anche i cittadini avranno ulteriori riscontri. Il discorso varrà anche per i dirigenti non solo per gli operai».

Le assunzioni in Ama fino a quando saranno bloccate?
«Con una gestione più razionale delle risorse, economiche e del personale, puntiamo a tornare ad assumere».

Da quando?
«L'ideale sarebbe a partire dal 2018. Altrimenti così registriamo solo le uscite di chi va in pensione. Prima dobbiamo anche abbattere il numero degli straordinari».

Assunzioni e Ama: è subito la mente corre a Parentopoli.
«Per carità: quando sarà mi ci metterò personalmente a controllare le assunzioni».

A proposito: i rapporti con il direttore generale Bina come vanno? Ancora guerra?
«Tutto bene, io non vivo di sensazionalismi e montature giornalistiche. Mi piace lavorare bene e in tranquillità».