Rifiuti, sos miasmi al Salario: blitz dei pm all'impianto del Tbm dell'Ama

Rifiuti, sos miasmi al Salario: blitz dei pm all'impianto del Tbm dell'Ama
di Adelaide Pierucci
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Domenica 9 Settembre 2018, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 17:17
Entra nel vivo l'inchiesta sui miasmi sprigionati dal Tmb di via Salaria. Il pm Carlo Villani, titolare del fascicolo, ha appena eseguito un sopralluogo per accertare lo stato dell'impianto di trattamento meccanico biologico dell'Ama. Ad accompagnarlo i carabinieri forestali delegati alle indagini assieme ai colleghi del Noe. Un piccolo conforto per gli abitanti dell'area, da Villa Spada a Fidene e Serpentara, soffocati dai cattivi odori sprigionati dal Tmb. «Un odore - spiegano i residenti - estremamente acre che si mescola alla puzza dell'immondizia e rende l'aria irrespirabile». Impossibile pure stendere il bucato, aprire le finestre, dicono alcuni. «Filtra pure nei condizionatori», la denuncia ricorrente.

Dopo le manifestazioni, i cortei, i tavoli tecnici senza soluzioni pratiche, i cittadini lo scorso ottobre hanno spedito in Procura un nuovo esposto sottoscritto da 13 mila firme, con la richiesta che l'autorità giudiziaria accertasse cause e responsabilità di quel lezzo «che penalizza da anni circa 60 mila cittadini per l'insopportabile cattivo odore che giornalmente promana dal fondo su cui trova collocazione l'impianto dell'Ama».

LE ACCUSE
Il magistrato ha ipotizzato i reati di inquinamento ambientale e di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Potrebbero essere violate sistematicamente, è l'ipotesi giudiziaria, per ora contro ignoti, le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni per la gestione di rifiuti. Daniele Poggiani del Comitato dei Cittadini di Villa Spada, assieme a Sergio Caselli del comitato di quartiere Fidene, è tra i capofila della battaglia giudiziaria e si è battuto per un anno nella raccolta delle firme: «E' un segnale importante l'intervento della Procura. Ora vogliamo sapere cosa respiriamo. E per colpa di chi». In risposta all'esposto, i dirigenti Ama avevano annunciato «la sanificazione dell'impianto e l'ottimizzazione delle procedure di movimentazione con l'obbligo per gli autisti dei mezzi pesanti di tenere ben chiusi i teloni di copertura in ogni momento di transito e sosta nello stabilimento. Oltre all'arricchimento della barriera arborea, con piante aromatiche, attorno all'impianto». Ma non appena il ciclo dei rifiuti romano va in sofferenza, l'impianto si trasforma in una discarica temporanea, rendendo la vita impossibile ai residenti. Intanto gli abitanti a ridosso del Tmb restano sul piede di guerra. E annunciano una nuova manifestazione.

LA PROTESTA
Si dovrebbe svolgere tra fine settembre e la prima metà di ottobre per chiedere lo stop immediato ai miasmi e la chiusura dell'impianto entro il 2019, come ventilato più volte dall'assessore all'Ambiente del Campidoglio, Pinuccia Montanari. L'annuncio è arrivato nei giorni scorsi al termine dell'assemblea dell'Osservatorio permanente del Tmb Salario, svolta nella sala del Consiglio del III Municipio. Un'assemblea a cui hanno partecipato centinaia di abitanti, l'occasione per ripresentare il monitoraggio dell'area, messo a punto a luglio dai residenti riuniti nell'Osservatorio attraverso moduli di «segnalazione delle percezioni degli odori», con tanto di data, ora di inizio, di fine e intensità della puzza. Le schede sono state raccolte in una urna anche nel corso dell'assemblea e saranno utilizzate per fotografare la situazione.
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