ELEVATO PERICOLO
Il giudici del Riesame, presieduti da Gianluca Soana, nel respingere la scarcerazione, richiesta della difesa, qualche settimana dopo l'arresto, avevano sottolineato la «sconcertante sequenza di fatti»,«l'elevato pericolo di recidiva dell'indagato vista l'incapacità di controllare le proprie pulsioni», eppure «l'estrema lucidità dell'azione», «che potrebberlo spingerlo ad analoghe iniziative violente nei confronti di altri minori». La procura non poteva escludere che potesse essere avvenuto, così per mesi ha avviato riscontri e interrogatori a tappeto per accertare se l'assistente scolastico potesse aver abusato di altri alunni in passato. «Sono pentito, chiedo perdono» ha pianto in aula l'uomo in vista della condanna. «Chiedo scusa al piccolo, alla famiglia, alla scuola». Un pentimento che non potrà mai purtroppo lenire l'orrore.
A scoperchiare il caso l'attenzione della maestra di sostegno che, già insospettita da strane curiosità mostrate dal bambino, aveva notato da settimane la strana abitudine dell'educatore di soffermarsi in bagno con il piccolo. Allora aveva deciso di origliare, di mettere in guardia i genitori facendo finire il caso a piazzale Clodio, poi finito sulla scrivania del pm Santucci, un magistrato del pool antiviolenze. I riscontri sono arrivati la mattina stessa della installazione delle telecamere nei bagni dei piccoli. Il bambino subisce, in momenti diversi, a distanza di pochi minuti due approcci. L'orco verrà arrestato sul fatto dalla polizia. Nel video si sente l'assistente scolastico che dice «schhhh..» al piccolo per zittirlo. Si è scoperto poi che il bambino aveva mostrato anomale attenzioni, che associava al nome dell'assistente scolastico, già dalla fine del precedente anno scolastico. L'alunno aveva ancora il pannolino per il suo disagio. I rischi più alti così il piccolo li correva proprio allora, al momento del cambio.