ROMA Sotto il bancone le bariste del bar Nori tengono una mazza da baseball: «Non si sa mai, siamo pronte a tutto, qui è pieno di sbandati e tossici». Nei dintorni della stazione Termini, la più grande e, in questi giorni di ferie estive, la più affollata d'Italia, anche le donne fanno lo slalom tra accampamenti di fortuna, giovani e meno che si fanno di crack o che come fantasmi girano a caccia di spacciatori di psicofarmaci. Persino quei pochi metri tra quando le commesse del terminal chiudono le porte dei loro negozi a quando girano l'angolo per rientrare dall'androne principale per prendere le ultime corse di treni e metro e tornare a casa, la paura le assale: «Non usciamo mai da sole, cerchiamo di essere sempre in gruppo. Ormai qui è come una piccola città - racconta Daniela, al lavoro nel reparto di dermocosmesi della grande farmacia che affaccia su via Marsala - per cui carabinieri e polizia girano sempre quando cominciano ad avvicinarsi le nove di sera». Un mese fa una turista terrorizzata, in pieno pomeriggio, è entrata di corsa nella rivendita.
«Diceva che un uomo la stava inseguendo, ci ha chiesto di potersi rifugiare qui dentro in attesa di riunirsi al suo gruppo - prosegue la farmacista - per fortuna non ci sono stati altri casi».
La mappa dei pericoli è presto tracciata: «Su via Giolitti imperano giovani nordafricani e slavi, dediti alla prostituzione maschile - dice Carla, che serve panini in un fast food - e alcuni di loro, specie i tunisini, sono molto violenti perché fatti di crack. Mentre i barboni, di solito, non ci danno fastidio. Molti sono come "di casa", sempre gli stessi da anni». In via Marsala alle quattro del pomeriggio è già pieno di ubriachi. Bottiglie di birra ovunque, persone ciondolanti. «Passo svelto e telefonino ben stretto in mano per chiamare subito aiuto se ce ne fosse bisogno - racconta Maura Ferri, banconista di ventitré anni - così percorro veloce i pochi metri fino a piazza Indipendenza dove divido casa con una coinquilina. Col fiato in gola perché nel dedalo di vie, a ogni angolo, temo che sbuchi qualcuno pronto a darmi fastidio. Quando mi hanno offerto questo lavoro, in regola e con un buon trattamento, non ci ho pensato un attimo e l'ho accettato. Ma è pur sempre una grande stazione e come tutte le grandi stazioni è un polo d'attrazione per sbandati d'ogni tipo».
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