Una tappa imperdibile per ogni turista che giunge nella Capitale. Il Foro Romano rappresenta uno degli spazi archeologici più importanti del mondo e, moltissimi anni fa, incarnava il cuore pulsante dell’attività cittadina dove si intrecciavano gli affari politici, ma anche la vita di tutti i giorni. E proprio qui, tra le colonne, statue e monumenti, i numerosi visitatori sono stati accolti da una “sorpresa” che si aggirava tra le pietre millenarie: un serpente, non velenoso, adulto di oltre un metro e 30 centimetri. Lo “sconcerto” dei turisti che hanno filmato la scena: «Sarà una vipera?», si domandano. Nessuna vipera, per fortuna. Solo un biacco, l’ennesimo, che si aggira tra le strade della Capitale scegliendo, questa volta, uno dei simboli di Roma. «Le pietraie - seppur storiche - rappresentano un termoregolatore per gli ofidi», commenta al Messaggero l’esperto Andrea Lunerti. Lo “stupore” dei visitatori, ma una "innocua" parentesi di degrado che nessuno meriterebbe di avere.
Roma, degrado al Foro Romano
Solo due settimane fa le immagini girate da turisti e passanti abituali (subito diventate virali) che hanno immortalato la situazione di degrado all’ombra del Colosseo: bottiglie di plastica, scarti di cibo, erba incolta, rifiuti di ogni genere e (tre) ratti, a pochi passi dall’ingresso dell’Anfiteatro Flavio.
Una specie non velenosa, sia chiaro, ma inimmaginabile da incontrare in una delle attrazioni più celebri di Roma. «Una dimostrazione di quanto il biacco abbia scelto di vivere a stretto contatto con le attività dell’essere umano. In questi luoghi - specifica l’esperto Lunerti - ci sono elementi “preziosi” per questo rettile: le pietre, molte sassaiole, i nascondigli e topolini di cui si nutrono». Un habitat naturale quanto improbabile: «in questi siti - aggiunge l’etologo - si creano le condizioni favorevoli per la presenza di vipere anziché colubri: le rocce calde e gli anfratti umidi sono più propensi alla formazione di specie velenose. Il biacco, però, - conclude Lunerti - è una “garanzia”, si nutre di altri rettili e tiene basso il numero delle vipere».