L’allarme per un’urna cineraria abbandonata vicino a un secchio dell’immondizia è scattato lungo via della Primavera, a Centocelle. Sono stati gli operatori dell’Ama a notare l’urna e a richiedere subito l’intervento della polizia Locale. Sono stati poi gli agenti del V gruppo Prenestino a risalire all’identità della persona cremata e quindi, ai familiari. I vigili in poche ore hanno quindi ricostruito la vicenda su cui sono ancora in corso le indagini perché restano dei punti da chiarire. Intanto, attraverso l’iscrizione sull’urna hanno accertato che le ceneri appartengono a un anziano deceduto nel 2005. Così i caschi bianchi sono arrivati alla figlia, C. D. P., di 56 anni.
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La denuncia
Attraverso il cartellino identificativo sull’urna e il numero di matricola registrato della pratica di cremazione, gli investigatori della polizia Locale sono così risaliti all’identità del defunto e quindi, della figlia.
La donna è stata rintracciata e a lungo ascoltata dai caschi bianchi incaricati di ricostruire la vicenda: «Non mi sono accorta di nulla.
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L’allarme
L’allarme per il ritrovamento delle ceneri dell’anziano trovate vicino al secchio della spazzatura di via della Primavera, è scattato mercoledì mattina all’altezza di via Fontechiari. Gli operatori dell’Ama stavano eseguendo il turno di raccolta quando hanno notato il contenitore con le ceneri proprio a ridosso dei secchioni. Poi la richiesta di intervento agli agenti della Municipale di zona che subito sono intervenuti sul posto. Quindi l’avvio delle indagini: durante le ricerche, i caschi bianchi in poche ore sono risaliti all’abitazione della figlia che vive poco distante dal luogo del ritrovamento. Sorpresa, alla vista degli uomini in divisa, la 56enne ha quindi fornito la sua versione su cui sono in corso ulteriori accertamenti. «Secondo la sua ricostruzione, qualcuno avrebbe notato l’urna in uno degli scatoloni e l’avrebbe spostata dove poi gli operatori dell’Ama l’hanno trovata. Stiamo procedendo con gli accertamenti, resta tuttavia una ricostruzione difficile da confermare» hanno sottolineato gli uomini in servizio al comando Prenestino.
La diffida
Ancora i vigili del Prenestino infine provveduto a restituire le ceneri alla congiunta, diffidandola a conservarle o smaltirle nelle modalità consentite dalla legge. Non un caso isolato nella Capitale. Già nel 2019, le ceneri di un’urna funeraria sono state ritrovate abbandonate: in quel caso però, all’interno del cimitero di Prima Porta. Erano stati i carabinieri a prendere in carico le indagini. Anche in quel caso, attraverso i dati identificativi dell’urna erano risaliti all’identità di una donna deceduta e del figlio che aveva la custodia delle ceneri. Anche l’uomo era stato denunciato per dispersione di ceneri non autorizzata.