Roma, commesso aggredito vicino piazza Venezia salvato dalla cronista: «Ho urlato e cacciato il rapinatore»

Il racconto della cronista: «Mi ha spalleggiato il portiere di un hotel»

Roma, commesso aggredito vicino piazza Venezia salvato dalla cronista: «Ho urlato e cacciato il rapinatore»
di Flaminia Savelli
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Giovedì 14 Marzo 2024, 22:31

Alle dieci di sera piazza Venezia brilla di luci. I turisti sono pochi. Ho appena imboccato via San Marco, dove i rumori della piazza giungono affievoliti. Intorno tutto è tranquillo. Fino ad ora. «Help! Help!». Un grido d’aiuto. «Help!» insiste una voce dietro di me. Mi fermo sorpresa. C’è un uomo a terra. E ce n’è un altro sopra di lui. A urlare, disperato, è quello schiacciato contro il marciapiede. Il suo aggressore con una mano prova a strappargli via lo zaino e con l’altra assesta schiaffi e pugni. 

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Il racconto della cronista

«Aiutatemi per favore, aiuto» grida ancora l’uomo in un italiano stentato.

Prendo coraggio e mi faccio avanti: più mi avvicino, più metto a fuoco la scena. Adesso grido anche io: «Lascialo stare» mentre tento di spingerlo via. Il parapiglia e le urla attirano l’attenzione del concierge del vicino albergo di via d’Aracoeli. Che interviene con forza e con una spinta deciso allontana l’aggressore dal marciapiede. Lo vediamo incamminarsi. «Ha capito che il colpo è sfumato e se ne sta andando», penso mentre insieme al ragazzo dell’hotel aiuto la vittima a rialzarsi. Ancora pochissimi instanti e il bandito torna, “armato” di una bottiglia di plastica. Insieme al concierge, ci mettiamo tra i due «Vai via, lascialo stare» urliamo. L’aggressore prima tentenna, esita, poi fila via. Sparisce lungo via San Marco.

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L'uomo sotto choc

L’uomo che abbiamo appena difeso intanto piange, è sotto choc: «Non lo conosco, non l’ho mai visto prima» dice subito. «I’m so scared», sono così spaventato, balbetta. Il concierge si offre subito di ospitarlo nella hall dell’albergo: «Vieni con me, ti siedi un momento così vediamo cosa fare». Mentre ci incamminiamo verso l’albergo, chiamo i carabinieri. Un breve racconto di quanto avvenuto: «Il ragazzo è stato aggredito, non riusciamo a capire come sta perché è molto agitato quindi è necessaria anche un’ambulanza». Una volta all’interno dell’elegante albergo di via d’Aracoeli la tensione si scioglie. Il concierge offre acqua al giovane che abbiamo appena soccorso. E solo a quel punto si presenta: «Mi chiamo Isaac» ci dice stringendoci la mano. Ci mostra il tesserino da “addetto al servizio clienti” di una società di marketing poco distante da piazza Venezia. Ha 37 anni e da un anno lavora a Roma dove si è trasferito dal Kenya.

«Grazie per avermi aiutato, mi dispiace» dice scusandosi per il disturbo. Ora, che si sente al sicuro, ripercorre quanto appena avvenuto: «Mi ha sorpreso alle spalle, mi tirava lo zaino. I miei amici mi avevano avvisato che qui a Roma sarei dovuto stare attento ai borseggiatori. Ecco perché uso lo zaino». Aspettiamo nella hall l’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza. Anche la receptionist gli offre un altro bicchiere d’acqua: «Abbiamo sentito gridare e il mio collega è uscito subito per vedere cosa stava accadendo». Anche lei è spaventata, preoccupata. Si raccoglie i capelli biondi, poi si spiega: «Ho visto quell’uomo correre via ma è stato sufficiente per riconoscerlo. Sei mesi fa lo abbiamo visto più volte puntare i turisti a piazza Venezia. Era lo stesso uomo, ne sono sicura». Intanto arrivano i militari della vicina stazione. Raccolgono la descrizione del fuggitivo: uno straniero di origini marocchine, slanciato con la felpa rosa e i jeans. Parte una prima battuta di ricerche intorno piazza Venezia. Arriva anche l’ambulanza, i sanitari del 118 accolgono Isaac e decidono di portarlo al pronto soccorso per accertamenti. Quando è stato sorpreso alle spalle, è stato spinto a terra e potrebbe aver battuto la testa. Sono le 23, le sirene dell’ambulanza e quelle dei carabinieri si allontanano.

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