Parentopoli Ama, Marino: «La condanna di Panzironi fa luce sugli anni bui»

Parentopoli Ama, Marino: «La condanna di Panzironi fa luce sugli anni bui»
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Mercoledì 27 Maggio 2015, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 19:44
«La sentenza di condanna a carico dell'ex amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi, getta piena luce sulla vicenda nota come Parentopoli, e dà ragione al Campidoglio che si era costituito parte civile. Gli anni della giunta Alemanno hanno segnato, anche nelle aziende comunali, il momento di massimo buio: favoritismi, assunzioni a chiamata nominale, abusi d'ufficio, falsi.



Tutto, come si evince dalla sentenza di condanna, per favorire gli amici degli amici e occupare aziende che devono invece essere al servizio dei cittadini. Noi abbiamo denunciato fin dall'inizio quello che era avvenuto e, una volta arrivati al governo della città, lo abbiamo avversato operando in piena trasparenza e usando lo strumento delle gare e dei bandi pubblici.



D'altra parte, la vicenda di Parentopoli e le relative responsabilità politiche hanno sin dall'inizio preannunciato quanto avremmo compreso con chiarezza grazie all'indagine sul Mondo di mezzo, di cui lo stesso Panzironi è protagonista. Alla luce della sentenza di oggi, Ama sta procedendo a verificare tutte le possibili strade per metter la parola fine a quella stagione.



Per quanto riguarda Roma, la nostra amministrazione ha deciso di rivalersi anche in sede civile: chiederemo almeno 100.000 euro per il danno d'immagine subito dalla città. Sono convinto che - come è successo già in sede penale - la magistratura riconoscerà le nostre ragioni e mi impegno fin d'ora a utilizzare tutti i soldi che riusciremo a ottenere per il decoro, in particolare per la cancellazione delle scritte che imbrattano i muri della città».
Lo dichiara, in una nota, il sindaco di Roma, Ignazio Marino
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Sulla vincenda è intervenuta anche l'assessore capitolino all'Ambiente: «La sentenza di oggi sulla condanna a Panzironi dimostra che questa Giunta ha fatto saltare un sistema di malaffare che si era impadronito di Roma e teneva sotto ricatto i cittadini - dice Estella Marino -. Una gestione dei rifiuti che aveva come obiettivo, non il bene della città, per cui una pubblica amministrazione si mette a servizio, ma perseguiva un interesse del tutto personale. È stata dura e sappiamo che lo sarà ancora (perché si tratta di riorganizzare un sistema del tutto incancrenito) ma siamo molto fieri di avere intrapreso questo percorso, voluto fortemente dal sindaco Marino, iniziato con la chiusura della discarica di Malagrotta». E ancora: «Così come sappiamo di poter contare su tanti bravi lavoratori Ama, sul presidente Fortini e sul direttore Filippi. Una scelta, quella di chiudere con il 'sistema Panzironi' che ha portato alcuni contraccolpi sulla città non sempre compresi ma necessari per mettere i rifiuti all'interno di una gestione virtuosa secondo regole trasparenti. Una scelta necessaria, sia per far funzionare bene l'azienda, sia per il rispetto delle regole e della legalità, capisaldi nella gestione del bene pubblico per questa Amministrazione»
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