Caos rifiuti a Roma, quella relazione Ama che "accusa" Muraro

Manlio Cerroni
di Michela Allegri e Cristiana Mangani
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Martedì 9 Agosto 2016, 08:49
Macroscopiche falle e un maxi contenzioso con una società vicina a Manlio Cerroni, che ha rischiato di fare affondare gli impianti di Trattamento meccanico biologico dell'Ama, in via Salaria e Rocca Cencia. Gli stessi impianti finiti al centro di un'inchiesta penale condotta dalla direzione distrettuale antimafia e in cui l'assessore all'ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, ha lavorato come consulente per conto dell'Ama. La sua attività e gli atti da lei firmati sono ora sotto la lente di ingrandimento della procura.

LE DISFUNZIONI
Di queste irregolarità di gestione e di funzionamento se ne occupa ampiamente una relazione firmata da Giuseppe Mininni, dirigente del Consorzio nazionale rifiuti, nominato consulente dall'allora direttore generale dell'azienda comunale, Alessandro Filippi. Il documento è datato settembre 2015. Da un sopralluogo emerge che i macchinari sono sottoutilizzati. Rocca Cencia, in particolare, «soffre il sovraccarico dovuto all'indisponibilità dello stabilimento gemello di via Salaria», dove si ricava invece «la sensazione di un sito che avrebbe cessato di operare a fine anno - scrive il tecnico - cosa che a me appare irragionevole, considerando la criticità del trattamento dei rifiuti indifferenziati a Roma». A dire di Mininni, «il gestore privato, ovviamente, ha tutto l'interesse a dimostrare che il soggetto pubblico non sia capace». Nella Capitale, l'unico privato che ha impianti analoghi è Manlio Cerroni, il ras dell'immondizia, patron di Malagrotta e finito al centro di una raffica d'inchieste.

E non è tutto: a Rocca Cencia «lo stato della pavimentazione dei piazzali presenta molti avvallamenti dove si formano pozzanghere di acqua». Anche il sistema di aspirazione dell'aria risulta danneggiato. In entrambi gli stabilimenti manca un sistema di drenaggio del percolato, cioè il refluo prodotto dalle discariche di rifiuti urbani. Dalle macchine uscirebbero inoltre pochi scarti combustibili - smaltibili negli inceneritori - e molti da inviare nelle discariche, con costi più alti perché non portano alcun tipo di recupero energetico.
 
C'è di più. Nel periodo dell'ispezione, gli stessi impianti sono anche il fulcro di un pesante contenzioso tra l'Ama e la società Paoletti Ecologia, che in passato è stata in associazione temporanea d'impresa con il gruppo Cerroni per concorrere a un bando relativo allo smaltimento d'immondizia a Fiumicino. Proprio su questo contenzioso verte uno dei 14 esposti presentati in Procura dal presidente dimissionario della municipalizzata, Daniele Fortini. Mentre nell'ambiente di Ama c'è chi è pronto a giurare che Muraro sia stata consulente anche di questa società. Sebbene non risulti nel curriculum né nell'esposto dell'ex ad.

LA COMMESSA
L'11 marzo 2014, la Paoletti si aggiudica la commessa per il «prelievo, carico, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti giornalmente negli impianti di Tmb di Ama Spa». Il materiale da prelevare e spostare è Fos, cioè frazione organica stabilizzata, un terriccio non pericoloso e utilizzabile per la bonifica delle discariche. Tre sono i depositi prescelti dalla Paoletti. Tra questi, c'è l'impianto Mad Srl. Il servizio viene eseguito dal luglio 2014 ad aprile 2015. Dopo aver svolto per nove mesi le prestazioni indicate nel contratto, la Paoletti chiede una riclassificazione dei rifiuti e contesta la possibilità di smaltire nella discarica Mad il prodotto dei Tmb che, in base alla nuova normativa, potrebbe essere classificato come pericoloso.

L'azienda chiede di ricevere più finanziamenti, visto che rischia di pagare più tasse. Nella relazione di Mininni si legge che «la richiesta sarebbe stata pertinente se fossero stati conferiti alla discarica rifiuti provenienti da trattamento meccanico di vari rifiuti speciali, anche pericolosi, che possano determinare la presenza o arricchimento di sostanze pericolose nel corso del trattamento. Nel caso in esame, invece, tale circostanza è categoricamente da escludere».

SERVIZIO SOSPESO
Il 6 maggio 2015, la Paoletti sospende il servizio, precisando che «la discarica Mad non è più disposta ad accettare i prodotti Ama». A detta di Fortini, però, l'azienda si sarebbe potuta comunque servire degli altri due siti prescelti. Il tutto s'inserisce in un quadro già grave per la città di Roma: nello stesso periodo anche il consorzio Colari - di Cerroni - rallenta vistosamente l'attività di raccolta nei suoi Tmb situati a Malagrotta, facendo sprofondare la Capitale nell'emergenza rifiuti.
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