Vestiti sportivi griffati, cappellino e mascherina anti Covid. Sono in cinque, tre maschi e due femmine: tutti giovanissimi. La banda poco dopo le 23 con un piede di porco apre l’entrata del negozio “Isola dei Tesori” di via Seneca, alla Balduina. È una porta vetrata a scorrimento. Entrano in due e portano via la cassa, ma dentro ci sono poche monete. Trovano le chiavi della Smart aziendale parcheggiata davanti al negozio. In pochi secondi la aprono e i cinque a bordo fuggono via. «L’auto è stata ritrovata dopo qualche settimana sotto le case popolari di Primavalle - racconta Arianna, 33 anni, del negozio - l’avevano distrutta: dentro c’era anche un blocchetto di assegni». Il negozio ha fatto riparare la Smart spendendo qualche migliaia di euro. «Dopo tre giorni però è stata rubata la marmitta: non vale più la pena ripararla, la faremo portare via...».
Storia di ordinaria follia a Roma Nord, dove da settimane i negozianti sono sotto assedio, subiscono furti per portare via qualche moneta dalle casse mentre i danni per riparare le serrande ammontano a migliaia di euro. Il blitz nel negozio per animali, avvenuto il 22 gennaio, è stato ripreso da una videocamera. Ma sono almeno sei le attività colpite nella zona ed è tanta la disperazione dei commercianti che si dicono «esausti». I raid sono avvenuti tra via Balduina e via Trionfale, in stradine laterali che distano l’una dall’altra appena 100 metri.
Anche per Antonella migliaia di euro di danni per riparare la serranda. «I carabinieri mi hanno detto che hanno preso due ladri ma - dice - le bande sono molte di più. Siamo esausti, cerchiamo di sopravvivere, ma tra la crisi e i furti non è facile». Sulla stessa via, raid anche in un ferramenta e, nella zona, è stata colpita un’attività di ristorazione. A meno di 100 metri dal bar di Antonella, in via Licinio Calvo, i ladri sono entrati in una tintoria l’11 gennaio. «Ma cosa pensavano di trovare qua dentro?» dice con rabbia Marcia Concetta Lamanna, 61 anni. «Hanno preso i soldi della cassa, circa cinquanta euro, poi hanno messo tutto a soqquadro, ci sono voluti giorni per sistemare: il danno alla serranda è enorme. Ora - dice - installerò telecamere interne e un antifurto». Il 13 gennaio un altro colpo. «Hanno aperto la serranda - dice Federico della pescheria Melchiorre di viale delle Medaglie d’Oro - non c’erano soldi in cassa, ma cosa pensavano di rubare? Il ghiaccio? Noi negozianti siamo sotto assedio, siamo stanchi: servono più controlli».