Roma, anziani sempre più soli: «Un dramma per 250mila». Allarme morti dimenticate

Si moltiplicano le richieste di sostegno a parrocchie e associazioni di volontariato

Roma, anziani sempre più soli: «Un dramma per 250mila». Allarme morti dimenticate
di Giampiero Valenza
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Martedì 31 Gennaio 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 09:11

Si chiamano Marcello, Antonio, Maria. Nelle loro case, quando squilla il telefono o suona il campanello, è festa grande. Festeggiano perché qualcuno li cerca. Scambiano due chiacchiere con il venditore ambulante, si attardano col cassiere del supermercato. E quando dice bene, poi, sono figli e nipoti a cercarli. Solo a Roma vivono in queste condizioni in 250.000, tra vedovi e coppie di anziani che tengono in piedi in due - e solo loro due - la loro famiglia. Solo questo mese almeno quattro persone sono morte in casa, tra Roma e Provincia, senza che nessuno potesse star loro accanto nell'ultimo momento di vita. Sono le morti dimenticate, di cui ci spesso ci si rende conto solo dall'odore dei corpi in putrefazione che esce da uno degli appartamenti. E che altrettanto spesso vedono i vigili del fuoco fare la prima incursione dopo la segnalazione dei vicini.

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«In 250.000 a Roma non hanno figli o nipoti e il dato è in crescita: da qui al 2050 diventeranno il 30% della popolazione della Capitale», spiega Oscar Capobianco, segretario dell'Uilp, che qualche giorno fa con Ada onlus ha aperto una bottega solidale a Labaro, in via Veientana Vetere. «Ci mettiamo d'accordo con i centri anziani, vengono qui a prendere la spesa», dice.

Le richieste di aiuto alle associazioni vengono un po' da tutta la città. Una donna che vive a Roma Sud ha chiesto a una di loro di avere un sostegno per leggere le bollette: ormai non ce la fa più a vedere le righe e, quindi, un volontario va da lei e le presta la vista. «Ci sono tantissime situazioni, ognuna diversa dall'altra - dice il presidente di Auser Lazio, Enrico Piron - Anche le condizioni più piccole di disagio diventano drammaticamente importanti per chi le vive. Noi abbiamo un numero telefonico che permette un contatto diretto. Tra gli anziani c'è ancora voglia di vita e di relazioni. Purtroppo chi è completamente solo vive la tv come unico conforto. O, nelle situazioni peggiori, si butta sulle ludopatie, sull'abuso di farmaci e di alcol. Sono casi estremi che vanno affrontati». Poi ci sono i progetti di Caritas e Sant'Egidio. «Quartieri solidali è il nome del progetto Caritas in atto con 14 parrocchie romane con il quale cerchiamo di promuovere reti di prossimità e di aiuto soprattutto per anziani che vivono soli - spiega il direttore della Caritas romana, Giustino Trincia - Noi però possiamo essere parte della soluzione, ma non tutta la soluzione».

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E poi c'è Viva gli anziani della Comunità di Sant'Egidio, un progetto complesso che crea reti di monitoraggio delle persone più fragili. Nei centri anziani romani ci sono circa 100.000 persone iscritte e la rete delle farmacie comunali di Farmacap per il 2022 conferma come le esigenze della terza età siano tantissime: sono stati fatti 379.000 contatti di teleassistenza o di consulto telefonico, 44.200 contatti di consulenza psicologica, 76.500 contatti attraverso lo sportello di prossimità e 800 consegne di farmaci a domicilio. «Il tema dell'assistenza agli anziani rientra in una presa in carico complessa che attiva Roma Capitale - spiega l'assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari - abbiamo aumentato i fondi per l'assistenza domiciliare con 10 milioni di euro in più, anche per questa ragione». Il Campidoglio, insieme alle Acli e alla polizia di Stato, sta per far partire seminari di formazione contro le truffe da organizzare nei centri anziani capitolini. Perché dietro quello squillo di citofono, poi, si può nascondere un criminale e non una voce amica.
 

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