Roma, ricatta il compagno dell'ex: in cella Manolo Zioni, il "socio" di De Pau e uno dei boss di Primavalle

Nel 2014 per conto dell'ex autista di Senese tentò di uccidere un uomo per un debito

Roma, ricatta il compagno dell'ex: in cella Manolo Zioni, il "socio" di De Pau e uno dei boss di Primavalle
di Camilla Mozzetti
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Martedì 12 Marzo 2024, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 15:11

Un'estorsione al compagno della sua ex fidanzata. Con questa accusa Manolo Zioni, classe 1988, torna in carcere. L'uomo, ex "socio" di Giandavide De Pau (autista del boss Michele Senese e nel 2022 killer delle prostitute di Prati) è stato arrestato dagli agenti di polizia del commissariato Primavalle e la Procura ha convalidato la misura. Tipo irruento Zioni, membro di una delle più note famiglie che, alla stregua dei Gambacurta, si è imposta negli anni nella zona fra Boccea e Trionfale. Il suo nome rimbalzò agli onori delle cronache perché in combutta proprio con De Pau orchestrò e firmò un tentato omicidio ai danni di un personal trainer - Gianluca Alleva nel maggio del 2014 - colpevole di non aver rimesso un debito di droga. Ora Zioni torna in carcere ma questa volta per motivi personali. Mercoledì i poliziotti lo hanno fermato come indiziato di delitto per un'aggressione avvenuta proprio a Primavalle la domenica precedente. Il motivo?

IL MOVENTE

Bisogna tornare al 2022 quando Zioni inizia a frequentare una ragazza del quartiere. Da subito la relazione si dimostra violenta fino a che la giovane trova il coraggio di interromperla e di denunciarlo, all'inizio di quest'anno, per stalking. Qualche giorno più tardi la ragazza trova "casualmente" l'auto incendiata mentre il 3 marzo scorso a farne direttamente le spese è stato il suo nuovo fidanzato. Zioni, in base a quanto hanno ricostruito gli agenti, si apposta sotto casa della donna e vede i due uscire insieme: inizia a seguirli con l'auto fino a tamponarli, costringe il nuovo compagno della donna a scendere, prendendolo poi a pugni e pretendendo da lui mille euro. Ma il ragazzo non ha con sé tutta quella cifra quindi Zioni lo obbliga ad andare a casa del padre, prendere il bancomat e andare al più vicino sportello. Nel mentre la cifra arriva a 1.500 euro che poi verranno prelevati e intascati dall'ex socio del killer delle prostitute. L'ex ragazza di Zioni intanto è rimasta in auto, in un distributore di benzina da cui l'uomo poi preleverà anche le immagini di videosorveglianza per cancellare le prove dell'aggressione. Ma non finisce qui: minaccia di morte il nuovo compagno della donna e pretende 100 mila euro entro una settimana. Poi se ne va. La ragazza intanto aveva chiamato la polizia e per due giorni gli agenti di Primavalle lo cercano fino a che lui stesso si presenta in commissariato certo di poterla fare franca. Ma viene fermato e arrestato con l'accusa di estorsione. Il provvedimento è stato convalidato dal gip e per Zioni si sono riaperte le porte del carcere.

IL PERSONAGGIO

Il suo nome inizia a rimbalzare agli onori delle cronache nel 2011 quando viene arrestato erroneamente con l'accusa di una triplice rapina compiuta proprio a Primavalle in un supermercato. All'epoca si trattò di un'accusa infondata che tuttavia portò l'uomo in carcere per diversi mesi, salvo poi essere discolpato, scarcerato e risarcito. Una vicenda dal sapore kafkiano stando poi a ciò che è venuto dopo. Nel 2014 Zioni viene arrestato - e stavolta le contestazioni sono più che solide - per il tentato omicidio di un personal trainer, Gianluca Alleva, all'epoca 35enne ferito quasi a morte per un storia di droga. Secondo l'accusa la vittima aveva preso della cocaina da un gruppo di nomadi, ma senza pagare. Zioni sarebbe intervenuto facendo da garante e mitigando così, seppur temporaneamente, le richieste. Ma Alleva non rientrava e Zioni si era esposto con il rischio di rimetterci in prima persona. Da qui, l'agguato consumatosi in una notte di maggio proprio sotto l'abitazione del personal trainer, in via Cogoleto. Le indagini all'epoca condotte dalla Squadra Mobile cristallizzarono una situazione poi ribadita anche nell'operazione Alba Tulipano dei carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci del dicembre 2020. «In qualità di istigatore e mandante - si legge ancora nel capo di imputazione di Giandavide De Pau - in concorso con Manolo Zioni, Graziano Silipo e Sergio Corradini quali esecutori materiali commissionava l'esplosione nei confronti di Gianluca Alleva, debitore nei suoi confronti di 2.700 euro, di almeno quattro colpi d'arma da fuoco».

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