Via delle Fornaci chiusa, il Comune di Roma diffida i russi e chiede l'avvio dei lavori entro 5 giorni

La strada è bloccata a causa del rischio di crolli delle mura di cinta dell'ambasciatore

Via delle Fornaci chiusa, il Comune di Roma diffida i russi e chiede l'avvio dei lavori entro 5 giorni
di Laura Bogliolo
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Martedì 13 Dicembre 2022, 06:33 - Ultimo aggiornamento: 10:04

IL CASO
Cinque giorni per ristabilire la viabilità su via delle Fornaci interrotta in un tratto dal 27 ottobre. È il lasso di tempo stabilito dal Campidoglio che oggi invierà una diffida all'ambasciata russa per il blocco della circolazione tra Monteverde e San Pietro. C'è una nuova pagina nell'odissea vissuta dal quartiere Aurelio che da più di un mese soffoca nel traffico. Stavolta sarà il Comune a cercare di risolvere il problema, sperando che le richieste avanzate arrivino fino a Mosca.
L'ODISSEA
A fine ottobre i vigili del fuoco, a seguito di un sopralluogo, avevano stabilito il rischio di crollo per una porzione del muro di recinzione della splendida Villa Abamelek, sede dell'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia. Per motivi di sicurezza, quindi, scattò l'interruzione della circolazione, sia su via delle Fornaci, che su via Nuova delle Fornaci con divieto di transito da via Aurelia Antica (eccetto i residenti diretti ai civici 425 e 439). Dopo 48 giorni l'ambasciata russa non ha ancora iniziato di lavori di messa in sicurezza. Subito si sollevò l'onda delle proteste di residenti e commercianti. «Siamo in trappola e gli affari vanno a picco» hanno più volte denunciato. Dal Campidoglio hanno parlato di problemi burocratici, della necessità probabilmente di ottenere un nullaosta da Mosca per impegnare i fondi necessari a riparare il muro. Il malcontento, intanto, si è materializzato anche in un sit-in il 2 dicembre, con un gruppo di commercianti che ha manifestato a pochi passi dall'entrata della residenza. Nel frattempo i disagi sono raddoppiati per i romani costretti a restare in fila per ore e a scegliere percorsi alternativi per superare il doppio ostacolo. Il 5 dicembre, infatti, su un altro lato della residenza (via Aurelia Antica) è crollato un albero: il tronco ha danneggiato un'altra porzione del muro di cinta. Risultato? Da quel giorno, all'altezza del civico 26, è stato stabilito il senso unico alternato. Altre restrizioni alla circolazione, sempre più traffico e proteste dei romani. «Il Comune - spiega Lorenzo Marinone, consigliere capitolino del Pd - ha fatto di tutto per avere una interlocuzione con l'ambasciata, alcuni tecnici si sono presentati ai sopralluoghi ma poi le procedure non sono andate avanti. Così - aggiunge - visti gli enormi disagi presenti nella zona, il Comune ha deciso di procedere con una diffida che dà tempo 5 giorni ai russi». Se entro il tempo stabilito Mosca non avviasse i lavori «ci penserà il Comune - dice Marinone - siamo già pronti ad avviare il cantiere: si tratterà di puntellare il muro consentendo così agli agenti locali della polizia di riaprire finalmente la strada». Si tratta di una procedura in danno: ossia, la spesa viene effettuata dal Comune che poi chiederà i fondi a Mosca. Il primo ente a presentare una diffida nei confronti dei russi era stato il XIII Municipio.

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«Lo abbiamo fatto quasi subito dopo la chiusura della strada - dice Sabrina Giuseppetti, minisindaca - stiamo ancora aspettando che presentino una Scia, un atto che in qualche modo testimonia che il cantiere sta per aprire.

Insomma - conclude - dall'ambasciata nessuna novità, per questo anche il Comune ha intrapreso la via della diffida». Sulla pagina Facebook dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia, intanto, il 6 dicembre, il giorno dopo la caduta dell'albero, citando il relativo articolo del Messaggero, si leggeva: «La scrivente Ambasciata è in costante contatto con il Comune di Roma e il XIII Municipio sul tema del ripristino della viabilità lungo la via Aurelia Antica dopo forza maggiore». «Anche per via Aurelia Antica - dice Elio Tomassetti, presidente del XII Municipio dove ricade la strada - stiamo procedendo insieme al Comune a presentare una diffida in modo da poter intervenire in tempi brevi e riaprire la strada». Lo strumento della diffida sembra essere al momento l'unico modo per ovviare ai problemi burocratici russi: l'ambasciata, infatti, per poter procedere deve rispettare ovviamente procedure che chiedono l'intervento da Mosca.

 

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