Roma, rapine e furti di Rolex: emergenza armi in città. Si tratta di bande dell’Est con appoggi nella Capitale

Decine di assalti in abitazioni e negozi. In un anno sequestrate quasi mille pistole

Dalle rapine ai furti di Rolex: emergenza armi in città. Si tratta di bande dell’Est con appoggi nella Capitale
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 07:38 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 09:23

Rapine in villa, assalti in strada di banditi a caccia di Rolex e poi colpi nelle attività commerciali, farmacie, moltissime, ma anche gioiellerie e supermercati. Volti coperti e pistole in pugno. Bande più o meno organizzate, di sicuro armate. Una "promiscuità" allarmante che vede da un lato l'incuranza nella custodia di pistole e munizioni, regolarmente detenuti, e rapine e furti in casa che fanno sparire proprio quelle armi. Usate poi per compiere altri reati senza per questo "disturbare" la criminalità organizzata. Molte bande sono ancora da trovare, nonostante l'impegno continuo delle forze dell'ordine che lavorano su decine di casi. Solo pochi giorni fa in una villa di Corcolle, un'altra coppia di coniugi è stata rapinata da una banda di malviventi. Diversamente da quanto accaduto lunedì sera all'Aurelio, nella proprietà dell'imprenditore Stefano Proietti, la coppia fu legata e imbavagliata mentre i rapinatori - anche loro con i volti travisati e dal chiaro accento dell'Est Europa - ripulirono l'abitazione. Stesso modus operandi. Ma non serve andare troppo indietro nel tempo per ricordare vicende analoghe: ville principalmente, più o meno isolate, più o meno "protette" dal contesto di un consorzio o di un residence, in quartieri sì, meno centrali ma anche in provincia. A Grottaferrata, nel giugno scorso, un'altra rapina si consumò nella proprietà dell'ex sindaco di Marino e personaggio di spicco del Partito socialista negli anni Ottanta, Giulio Santarelli. Anche qui quattro banditi, con il volto coperto da passamontagna e guanti in lattice, più di uno armato di coltello, hanno fatto irruzione nell'abitazione dove l'88enne vive con la moglie, all'interno dell'azienda agricola di famiglia "Castel De Paolis", una distesa di vigneti pregiati fondata nel 1985 sulle rovine di un castello di epoca medievale.

Roma, in ostaggio della gang nella villa all'Aurelio. «Erano in 6 o 7 a volto coperto e con accento dell'Est. Temevo ci uccidessero»

IL METODO

Nessuno di questi episodi, ha contato per fortuna feriti. Nulla a che vedere, ad esempio, con quella rapina in villa ai coniugi Martelli di Lanciano che furono barbaramente picchiati ma di sicuro, di là dai numeri, i casi avvenuti a Roma e nell'hinterland nell'ultimo anno, lasciano intendere la scaltrezza di bande organizzate, agguerrite, composte da professionisti e armate. Che entrano, sequestrano, a volte legano a volte no, e mettono a segno colpi "perfetti". In quasi tutti i componenti sono stati descritti armati di pistole. Le stesse armi che altri banditi impugnano per mettere a segno le rapine in strada. E la banda - o le bande - dei Rolex lo hanno insegnato. Dal Flaminio, dove non molto tempo fa la dipendente di una famosa azienda di gioielli fu rapinata mentre era in auto. Un uomo mandò in frantumi con il calcio della pistola il finestrino dell'auto e le strappò via l'orologio. Non molto tempo dopo l'ex moglie di Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli, fu rapinata allo stesso modo a Ponte Milvio e ancora prima, a febbraio, un 54enne fu colpito da un bandito che brandendo una pistola gli portò via dal polso un orologio del valore di 20 mila euro in via Monteverdi. Un numero di episodi allarmante, aggravato per l'appunto anche dalle modalità con l'uso e l'impiego di armi.

GLI ARSENALI

Pistole di cui si ipotizza la provenienza, poiché esse stesse "bottino" di rapine o di altri furti, e per le quali si può parlare di un florido mercato della ricettazione nella Capitale.
Senza dover ricordare gli "arsenali" scoperti dalla polizia e gravitanti nel sottobosco della criminalità, solo l'Arma dei carabinieri a seguito di un input chiaro lanciato dalla Prefettura ha sequestrato nella penultima settimana di marzo 165 pistole e fucili, fra sequestri e ritiri amministrativi, 26 arme bianche e quasi 5mila munizioni operando in tutto 478 controlli dal litorale a Bracciano, da Tivoli a Monterotondo. Nel 2023 le armi, fra pistole e fucili, sequestrate dalla polizia e dai carabinieri sono state 898 solo dentro i "confini" del Grande Raccordo Anulare. La maggior parte dei sequestri è scattato per irregolarità di tipo amministrativo. Nei casi più recenti alcuni tenevano le pistole dentro le scatole di scarpe negli armadi e fucili sotto al letto dei figli. Una pressi incauta vedendo poi la facilità con cui si consumano le rapine nelle abitazioni. E sulla quale già a gennaio il prefetto Lamberto Giannini si era espresso a margine di un comitato per l'ordine e la sicurezza: «Alcune armi vengono rubate però purtroppo non sono lontani da noi molti conflitti. Non parlerei di stretta o apertura» al rilascio delle autorizzazioni «ma parlerei di attento vaglio delle necessità» di chi richiede il permesso di detenere un'arma e «anche di una particolare attenzione a verificare le condizioni di tenuta di queste armi».

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