Le due ginecologhe ucraine giunte a Rieti con tre figli chiamate dalla Asl

Le due ginecologhe ucraine giunte a Rieti con tre figli chiamate dalla Asl
di Raffaella Di Claudio
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Sabato 16 Aprile 2022, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 21:01

RIETI - Liliia e Kateryna lavoreranno per la Asl di Rieti. Non è caduto nel vuoto l’appello lanciato dalle due giovani ginecologhe ucraine che a fine marzo, attraverso le colonne de Il Messaggero, si erano messe a disposizione dell’azienda sanitaria locale per ricominciare a svolgere la propria professione, magari aiutando a prendersi cura di gestanti connazionali. Le dottoresse Kateryna Sobka, 33 anni, e Liliia Prudka (39) sono scappate nei primi giorni di marzo da Dnipro – città al centro dell’Ucraina con quasi un milione di abitanti – lasciando in patria i mariti e dopo un viaggio lunghissimo sono arrivate a Rieti, dove lavora come badante la mamma di Liliia. Liliia lavorava come ginecologa in ospedale e lo ha fatto fino a prima di partire per l’Italia, quando in condizioni drammatiche nel bunker della struttura ospedialiera ha fatto nascere alcuni bambini. Kateryna, compagna di università e amica di sempre, era invece dipendente di una clinica privata. 

Per entrambe, il primo desiderio resta quello che la guerra finisca e possano tornare in Ucraina, ma intanto vogliono rendersi utili ritrovando uno stimolo e una normalità che solo il lavoro può dare.

Giovedì mattina sono state accolte dal direttore generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo. L’invito, oltre a rispondere alla volontà delle dottoresse, si inserisce nell’ambito del decreto “Misure urgenti per l’Ucraina” pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 21 marzo. In base al decreto, medici, infermieri e operatori socio sanitari ucraini, possono esercitare la propria professione in Italia fino al 4 marzo 2023. 

L’incontro. Nell’ufficio del dg sono arrivate accompagnate dai loro bambini Artur (4 anni figlio di Liliia), Anhelina 9 anni e Danil 2 anni e mezzo (figli di Kateryna). Con loro c’era una connazionale che ha fatto da interprete e Francesco La Manna, operatore della cooperativa sociale Il Volo di Rieti della quale sono ospiti. Tramite la connazionale hanno illustrato le proprie competenze e al termine del colloquio la Dg le ha invitate a presentare certificati di laurea e tutta la documentazione attestante le qualifiche professionali.

Una volta acquisiti i documenti, partirà un tirocinio di 20 giorni che svolgeranno nell’area consultoriale della Asl, al fianco delle equipe che si occupano dell’emergenza ucraina, dove, parlando unicamente ucraino (per ora), le due dottoresse potranno essere d’aiuto nella gestione di mamme e bambini provenienti dalla loro nazione. Al termine del tirocinio, le due ginecologhe firmeranno un contratto e la Asl deciderà se impiegarle definitivamente nell’area consultoriale o spostarle in ospedale.

L’unica difficoltà è rappresentata dalla lingua e con probabilità nel primo periodo verranno affiancate da un mediatore linguistico. Da parte della Asl è stata mostrata la massima disponibilità, anche consentendo loro di svolgere il tirocinio in maniera alternata, permettendo all’una di badare ai bambini mentre l’altra sta lavorando. «Le ragazze sono molto contente di questa iniziativa – commenta Francesco La Manna della cooperativa sociale Il Volo - e sono pronte a mettersi alla prova». 

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