Terminillo, così non va. Necessario ripensare la fruibilità della stazione turistica per tutto l'anno e non solo per lo sci

Terminillo, così non va. Necessario ripensare la fruibilità della stazione turistica per tutto l'anno e non solo per lo sci
di Giacomo Cavoli
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Febbraio 2024, 00:10

RIETI - «Arrivati a questo punto, è necessario ripensare totalmente la fruizione turistica del Terminillo soprattutto in chiave estiva». A dichiararlo, stavolta, non è un ambientalista impegnato da anni nella strenua battaglia contro il progetto Terminillo stazione montana, ma direttamente il presidente di Federalberghi Rieti, Michele Casadei, osservando con mestizia lo sfacelo di una stagione invernale senza neve e le frizioni tra la scuola sci Terminillo ed Asm, a causa delle accuse rivolte dai maestri di sci sugli scarsi sforzi profusi dalla municipalizzata nell’attivare l’innevamento artificiale. Critiche – quelle della scuola sci – acuitesi soprattutto dopo i circa dieci centimetri di neve caduti domenica pomeriggio che, a detta dei maestri, si sarebbero potuti integrare attraverso la messa in funzione dei cannoni sparaneve durante le prime notti di questa settimana.

Il nodo. La diversità di vedute tecniche con Asm non ha tuttavia fatto altro che esacerbare ancora di più l’assenza di comunicazione tra le due realtà, portando alla mancata apertura quantomeno del tappeto Togo, che avrebbe consentito al Terminillo di mettere di nuovo in moto il suo ormai asfittico indotto. Dunque, arrivati a questo punto, è lo stesso Casadei a tirare le somme sulla necessità di approntare un nuovo piano di investimenti a favore del Terminillo, che guardi però stavolta ben oltre il tradizionale business principale della neve. L’allarme lanciato ieri dal presidente di Federalberghi Rieti sulle pagine de Il Messaggero è perentorio: «E’ necessario salvare il salvabile, in una delle stagioni peggiori che il Terminillo ricordi: altrimenti, dopo la pioggia della scorsa estate e un inverno del genere, molte imprese del Terminillo rischiano di chiudere entro il 2024".

A farsi spazio è quindi di nuovo la proposta lanciata da Il Messaggero al termine della scorsa stagione invernale, attirando il consenso unanime del Terminillo: ovvero, quella di attivare gli impianti di risalita anche durante l’estate.

La proposta. Le condizioni iniziali per poter testare l’apertura estiva degli impianti di risalita ci sono tutte: in primis, la necessità sia da parte di Asm che degli operatori commerciali del Terminillo di recuperare almeno parte dell’indotto perso fino ad ora. In seconda battuta, l’esistenza di realtà imprenditoriali consolidate – come i ragazzi di “Terminillo Trekking 360” - ed altre alle quali invece, per partire, manca il sostegno che potrebbe essere rappresentato dall’attivazione degli impianti, come ad esempio il progetto del “Terminillo bike park”, riservato alla pratica del fuoristrada in bicicletta. Casadei preme quindi per indirizzare ad ogni livello istituzionale la richiesta di fondi utili a disegnare un nuovo Terminillo senza neve: «Quella attuale è una crisi senza precedenti per le montagne del centro Italia – commenta Casadei – Sono zone che vanno pertanto aiutate e non attraverso l’erogazione dei soliti ristori, ma mettendo in campo strumenti di rottura. Se la stagionalità si è trasformata, allora è necessario puntare sull’esistente, come ad esempio piste sintetiche per lo sci estivo, la creazione di percorsi per la pratica della mountain bike o, ancora, del downhill, così da poter spalmare le perdite durante l’anno. E’ inoltre necessario costituire anche un fondo che agevoli la riqualificazione delle strutture alberghiere in chiave estiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA