Rieti, dichiarata fallita
la più antica tipografia della città

Tipografia
di Massimo Cavoli
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Ottobre 2017, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 13:44
RIETI - E' fallita l'Arti Grafiche Nobili Sud (diversa dall'attuale Nuova Arti Grafiche Nobili Sud, regolarmente in attività al nucleo industriale), la tipografia più antica di Rieti, travolta da oltre un milione di euro di debiti, contratti prevalentemente con gli istituti bancari ed Equitalia. Un finale amaro per la società a responsabilità limitata, composta da dodici soci, posta in liquidazione nel 2014 e affidata alla gestione dei commissari Alessandro Moronti e Stefania Formichetti, che a settembre dello scorso anno avevano depositato la domanda - accolta - per ottenere dal tribunale il concordato preventivo, unica soluzione per scongiurare il fallimento.

L'ITER
Il giudice aveva sospeso la procedura, scattata dopo l'istanza di fallimento presentata da una cooperativa di servizi che vantava crediti nei confronti della Arti Grafiche superiori a 30mila euro, ma entro i 120 giorni concessi dalla legge non sono stati effettuati pagamenti e così in tribunale è stata riaperto l'iter, culminato con la sentenza di fallimento emessa dalla dottoressa Francesca Vitale, seguita dalla nomina a curatrice dell'avvocatessa Alessandra Persio.

Nel corso di una prossima udienza, prevista tra due mesi, si procederà alla verifica dello stato passivo. Pendono, inoltre, nei confronti della società fallita anche i decreti ingiuntivi emessi dal tribunale (due di essi sono stati parzialmente opposti) - su richiesta dell'avvocatessa Chiara Mestichelli - in favore di cinque ex dipendenti, per liquidazioni, stipendi e indennità varie non pagati pari a oltre 250mila euro, per i quali interverrà il fondo di garanzia dell'Inps.

IL PASSATO
Originariamente collocata in via Garibaldi, la tipografia Nobili gestita da Renato Bonomi aveva poi assorbito la tipografia Faraoni e, a metà degli anni '70, sfruttando i benefici dell'ex cassa del Mezzogiorno, si era trasferita in via delle Scienze assumendo la denominazione di Arti Grafiche Nobili Sud. Anni d'oro, in cui la società ha ottenuto importanti commesse da enti pubblici, banche e privati, fino all'apparire delle prime avvisaglie di una crisi «totalmente ignorata dalle istituzioni che conoscevano la situazione, ma nessuna si è impegnata per darci una mano», si sfogano alcuni ex lavoratori, finiti in cassa integrazione e poi in mobilità.

Al lavoro nello stabilimento, dopo la messa in liquidazione dell'azienda, si erano così ritrovati otto vecchi dipendenti, diventati soci della cooperativa Nuova Arti Grafiche Nobili Sud, per proseguire l'attività della tipografia e scongiurare la scomparsa di uno dei più gloriosi marchi della storia commerciale e industriale reatina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA